Il test della tavola basculante viene utilizzato per valutare la sincope in
Soggetti giovani, apparentemente sani
Pazienti anziani quando i test cardiaci ed altri non hanno fornito una diagnosi
Il test della tavola basculante determina un ristagno venoso massimale, che può scatenare una sincope vasovagale (neurocardiogena) e riprodurre la sintomatologia che la accompagna (nausea, sensazione di testa vuota, pallore, ipotensione, bradicardia). Il test della tavola basculante v è anche usato per valutare i pazienti con inspiegabili stordimenti o vertigini e cadute ricorrenti. A volte il test della tavola basculante v viene utilizzato per distinguere la sincope fisiologica da quella psicogena o la sincope dovuta ad alcuni tipi di epilessia.
Procedura per il test della tavola basculante
Dopo un digiuno notturno, il paziente è posto sopra un tavolo motorizzato con un sostegno per i piedi a un'estremità e viene tenuto in posizione da fasce che circondano il corpo; viene inserito un accesso EV. Il paziente rimane supino per 15 min, quindi il tavolo viene spostato, quasi in posizione eretta a 60-80° per 45 min, durante i quali i sintomi e i segni vitali vengono monitorati.
Controindicazioni
Le controindicazioni relative comprendono
Interpretazione del test della tavola basculante
Se si sviluppano sintomi vasovagali, la diagnosi di sincope vasovagale è confermata. Se non si verificano sintomi, si può somministrare un farmaco (p. es., isoproterenolo) per indurli. (NOTA: l'isoproterenolo è controindicato nei pazienti con cardiomiopatia ipertrofica o coronaropatia grave.) La sensibilità varia dal 30 all'80% a seconda del protocollo utilizzato. Il tasso di falsi positivi è del 10-15%.
Nella sincope vasovagale, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa generalmente si riducono. Alcuni pazienti hanno solo una riduzione della frequenza cardiaca (cardioinibitoria); altri mostrano solo una riduzione della pressione arteriosa (vasodepressoria). Altre risposte che suggeriscono diagnosi alternative quali una graduale diminuzione della pressione arteriosa sistolica e diastolica con variazione modesta della frequenza cardiaca (pattern disautonomico), un notevole incremento della frequenza cardiaca (> 30 battiti/min) con modesta variazione della pressione arteriosa (sindrome da tachicardia posturale ortostatica) e casi di sincope senza modificazioni emodinamiche.