Tumore dell’ovaio, delle tube di Falloppio e tumore peritoneale primitivo

DiPedro T. Ramirez, MD, Houston Methodist Hospital;
Gloria Salvo, MD, MD Anderson Cancer Center
Revisionato/Rivisto ott 2023
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I fatti in Breve

Il tumore ovarico è un tumore delle ovaie. È correlato al tumore delle tube di Falloppio, che si sviluppa nelle tube che collegano le ovaie all’utero, e al tumore peritoneale, un tumore dei tessuti che rivestono l’addome. Questi tumori vengono solitamente diagnosticati in uno stadio avanzato.

  • Il tumore ovarico può essere asintomatico fino a quando non si diffonde.

  • Se i medici sospettano un tumore ovarico, procedono con esami del sangue, un’ecografia, una risonanza magnetica per immagini o una tomografia computerizzata.

  • Solitamente l’intervento comporta la rimozione di entrambe le ovaie, le tube di Falloppio e l’utero.

  • Spesso, dopo l’intervento chirurgico, è necessaria la chemioterapia.

(Vedere anche Panoramica sui tumori dell’apparato riproduttivo femminile.)

Il tumore dell’ovaio (carcinoma ovarico) colpisce più spesso donne di età compresa fra i 50 e i 70 anni. Negli Stati Uniti il tumore ovarico è il secondo tumore ginecologico più comune e colpisce circa 1 donna su 70. Si tratta della quinta causa più comune di morte per cancro nelle donne; negli Stati Uniti, le stime per il 2023 prevedono 19.710 nuovi casi e 13.270 decessi.

Poiché i tumori delle ovaie e delle tube di Falloppio condividono molte caratteristiche (sintomi, diagnosi e trattamento), di solito vengono raggruppati insieme. Il tumore che insorge nelle tube è raro.

Localizzazione degli organi riproduttivi femminili interni

Esistono diversi tipi di tumore ovarico, che si sviluppano da diversi tipi di cellule presenti nelle ovaie. I carcinomi che si sviluppano sulla superficie delle ovaie (carcinomi epiteliali) rappresentano più del 90% dei casi. La maggior parte degli altri carcinomi ovarici ha origine dalle cellule che producono gli ovuli (cellule germinali) o che si sviluppano nel tessuto connettivo (tumori delle cellule stromali). I tumori delle cellule germinali di solito colpiscono donne di età inferiore ai 30 anni.

Talvolta i tumori che originano in altre parti dell’organismo si diffondono alle ovaie.

Il tumore dell’ovaio si può diffondere come segue:

  • Direttamente nell’area circostante

  • Attraverso la disseminazione delle cellule cancerose nella cavità addominale

  • Attraverso il sistema linfatico ad altre parti della pelvi e dell’addome

  • Meno spesso, attraverso il torrente ematico, comparendo infine in parti distanti dell’organismo, principalmente il fegato e i polmoni

Fattori di rischio per il tumore ovarico

Fra i fattori che aumentano il rischio di tumore ovarico vi sono:

  • L’età avanzata (il più importante)

  • Familiare di primo grado (madre, sorella o figlia) che ha avuto un tumore dell’ovaio

  • Non avere avuto figli

  • Avere avuto la prima gravidanza in età avanzata

  • Avere avuto il primo ciclo mestruale molto giovani

  • Avere avuto la menopausa tardi

  • Avere già avuto un tumore all’utero, alle mammelle o all’intestino crasso (colon) oppure familiarità con una di queste patologie

L’uso dei contraccettivi orali diminuisce notevolmente il rischio.

Circa il 15% dei casi di tumore ovarico è correlato a mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2, coinvolti anche in alcuni tumori mammari. Quando sono coinvolte mutazioni in questi geni o altre rare mutazioni genetiche, i carcinomi mammari e ovarici tendono a trasmettersi nelle famiglie. In alcuni casi si parla di sindromi del carcinoma mammario e ovarico ereditato. Nelle donne che presentano una mutazione di BRCA1 il rischio di sviluppare un tumore ovarico durante la vita è del 20-40%. Il rischio aumenta di meno nelle donne con una mutazione di BRCA2. I geni BRCA1 e BRCA2 sono più comuni fra le donne ebree ashkenazite.

Sintomi del tumore ovarico

Il tumore ovarico induce l’ingrossamento dell’ovaio colpito. Nelle donne giovani, l’ingrossamento di un ovaio è probabilmente dovuto a una sacca benigna contenente liquido (cisti ovarica). Tuttavia, dopo la menopausa, l’ingrossamento dell’ovaio è indice di tumore ovarico.

Molte donne non avvertono nessun altro sintomo fino allo stadio avanzato del carcinoma. I sintomi, se presenti, sono generali. Includono fastidio addominale, meteorismo, inappetenza, senso precoce di pienezza, alterazione delle abitudini intestinali e minzione frequente.

Infine, l’addome si dilata a causa dell’ingrossamento dell’ovaio o dell’accumulo di liquido nell’addome (chiamato ascite). A questo stadio, sono comuni il dolore pelvico, l’anemia e la perdita di peso.

Raramente, le cellule germinali o stromali producono estrogeni, che possono indurre una crescita eccessiva della mucosa uterina e l’ingrossamento delle mammelle. In alternativa, questi tumori possono secernere ormoni maschili (androgeni), causando la possibile crescita eccessiva di peli, oppure ormoni simili a quelli tiroidei, inducendo possibili sintomi di tiroide iperattiva (ipertiroidismo).

Diagnosi del tumore ovarico

  • Ecografia

  • Talvolta, una TC o una RMI

  • Esami del sangue

È difficile diagnosticare un tumore dell’ovaio allo stadio iniziale, poiché i sintomi si manifestano, generalmente, solo quando la massa tumorale è già abbastanza sviluppata o si sono formate metastasi, oppure perché molti disturbi meno gravi producono gli stessi sintomi.

Se durante l’esame obiettivo i medici individuano un ovaio ingrossato o sospettano un tumore dell’ovaio in base ai sintomi, procedono immediatamente all’ecografia. Talvolta si ricorre alla tomografia computerizzata (TC) o alla risonanza magnetica per immagini (RMI) per cercare di distinguere una cisti ovarica da una massa tumorale solida. Se si sospetta un tumore in stadio avanzato, prima dell’intervento chirurgico si effettua una TC o una tomografia a emissione di positroni (PET) per determinare l’estensione del tumore.

Se un tumore appare improbabile, la donna viene sottoposta a controlli periodici.

Se i medici sospettano un tumore o se i risultati degli esami non sono chiari, si eseguono esami del sangue per misurare i livelli di sostanze che possano indicare la presenza di un tumore (marcatori tumorali) come l’antigene tumorale 125 (CA-125). Livelli anomali di marcatori tumorali non confermano la diagnosi di tumore, ma se associati ad altre informazioni, possono contribuire ad appoggiarla.

Viene eseguita una biopsia per confermare la diagnosi di tumore dell’ovaio e, se la diagnosi è confermata, per determinare il tipo di tumore. I medici esaminano le ovaie e altri organi addominali e pelvici (per controllare l’eventuale diffusione). Questa procedura può essere eseguita in due modi:

  • Laparoscopia: mediante una sottile sonda a fibre ottiche flessibile (laparoscopio) inserita attraverso una piccola incisione appena sotto l’ombelico, in particolare se si ritiene che il tumore non sia in stadio avanzato. Attraverso il laparoscopio, vengono inseriti degli strumenti, talvolta con assistenza robotica, per prelevare campioni da vari altri tessuti ed esaminare le ovaie e gli altri organi. Le informazioni così ottenute possono aiutare i medici a stabilire l’eventuale presenza di metastasi e la loro localizzazione (stadiazione). Il trattamento del tumore ovarico può anche prevedere l’asportazione delle ovaie mediante la laparoscopia.

  • Chirurgia a cielo aperto: se ritengono che il tumore sia allo stadio avanzato, i medici possono decidere di procedere con un intervento che prevede l’incisione dell’addome per osservare direttamente l’utero e i tessuti circostanti, stabilire lo stadio di avanzamento del tumore e rimuoverne il più possibile.

I medici valutano se raccomandare test genetici a qualsiasi donna con una diagnosi di tumore ovarico (o delle tube di Falloppio). Si informano anche di eventuali tumori avuti da familiari. Queste informazioni possono aiutare i medici a identificare le donne che hanno una maggiore probabilità di presentare una forma ereditaria di tumore, come quella causata da mutazioni dei geni BRCA.

Stadiazione del tumore dell’ovaio, delle tube di Falloppio e peritoneale

L’intervento chirurgico per la stadiazione del tumore dell’ovaio e delle tube di Falloppio include l’asportazione dell’utero, delle ovaie e delle tube di Falloppio.

La stadiazione si basa sulla diffusione del tumore. La stadiazione va da I (stadio iniziale) a IV (stadio avanzato):

  • Stadio I: il tumore interessa solo una o entrambe le ovaie o le tube di Falloppio.

  • Stadio II: il tumore si è diffuso all’utero o ai tessuti adiacenti all’interno della pelvi (che contiene gli organi riproduttivi interni, la vescica e il retto) o interessa solo il peritoneo.

  • Stadio III: il tumore si è diffuso fuori dalla pelvi, ai linfonodi e/o ad altre parti dell’addome (come la superficie del fegato o la milza).

  • Stadio IV: il tumore si è diffuso a sedi distanti (per esempio ai polmoni).

Trattamento del tumore ovarico

  • Di solito asportazione delle ovaie, delle tube di Falloppio e dell’utero

  • Rimozione di tutti i tessuti che sembrano interessati (chirurgia citoriduttiva)

  • Generalmente chemioterapia

L’entità dell’intervento chirurgico dipende dal tipo e dallo stadio del tumore ovarico e delle tube di Falloppio.

Poiché al momento della diagnosi i tumori ovarici e delle tube di Falloppio di solito sono già diffusi in tutto l’addome, il trattamento prevede in genere una delle seguenti opzioni:

  • Intervento chirurgico per rimuovere quanto più tumore possibile, seguito da chemioterapia

  • Chemioterapia, seguita da intervento chirurgico e ulteriore chemioterapia

Per la maggior parte dei tumori dell’ovaio e delle tube di Falloppio il trattamento prevede la rimozione di ovaie e tube di Falloppio (salpingo-ovariectomia) e dell’utero (isterectomia). È possibile eseguire inizialmente una chirurgia laparoscopica o chirurgia laparoscopica robot-assistita per determinare se un intervento chirurgico più esteso sia un’opzione utile. Se non lo è, si inizia la chemioterapia.

Nel caso in cui il tumore si sia diffuso oltre l’ovaio, si asportano i linfonodi adiacenti e le strutture circostanti nelle quali spesso si propaga. Questo approccio è volto a eliminare tutta la neoplasia visibile.

Se una donna presenta un carcinoma allo stadio I che interessa un solo ovaio e desidera avere una gravidanza, i medici asportano solo l’ovaio colpito e la tuba di Falloppio.

Nei tumori allo stadio più avanzato già diffusi in altre parti dell’organismo, l’asportazione della maggior quantità possibile di tessuto maligno migliora la prognosi. Questo tipo di chirurgia è chiamata chirurgia citoriduttiva. Tuttavia, a seconda della sede di diffusione e quanto tumore è presente, si può procedere con la chemioterapia invece del trattamento chirurgico oppure prima e dopo l’intervento chirurgico.

Dopo il trattamento chirurgico la maggior parte delle donne affette da carcinomi epiteliali in stadio I meno aggressivi non richiede ulteriore trattamento. Per altri tipi di carcinomi allo stadio I o allo stadio più avanzato, si può eseguire la chemioterapia, per distruggere ogni piccola area di tumore residuo.

La maggior parte delle donne con tumori a cellule germinali può essere trattata con l’asportazione dell’ovaio e della tuba di Falloppio interessati più una combinazione di due o più farmaci chemioterapici. La radioterapia viene utilizzata raramente.

Il tumore ovarico in stadio avanzato di solito recidiva. Pertanto, dopo la chemioterapia in genere si misurano i livelli di marcatori tumorali (come CA-125). Livelli dei marcatori tumorali che rimangono alti indicano di solito che parte del tumore rimane.

Se il tumore recidiva dopo un trattamento chemioterapico che sembrava efficace, la chemioterapia viene ripetuta. Si possono utilizzare molti farmaci chemioterapici diversi o combinazioni di farmaci.

Prognosi del tumore ovarico

La prognosi delle donne con tumore dell’ovaio dipende dallo stadio.

La prognosi peggiora allorché il tumore è più aggressivo o se non è possibile asportare chirurgicamente tutto il tessuto visibilmente anomalo. Si osservano recidive nel 70% circa delle donne con tumori in stadio III o IV.

Prevenzione del tumore ovarico

Non esiste un test di screening per il tumore ovarico o delle tube di Falloppio. Alcuni esperti ritengono tuttavia che se il tumore ovarico o mammario è ereditario, le donne dovrebbero effettuare i test delle anomalie genetiche. Se le parenti di primo e secondo grado vengono colpite da tali forme tumorali, in particolare nelle famiglie degli ebrei ashkenaziti, le donne dovrebbero parlare dei test genetici per le anomalie del BRCA con il loro medico.

Alle donne con mutazioni accertate del gene BRCA può essere proposta l’opzione di asportare entrambe le ovaie e le tube di Falloppio, anche se non è presente un tumore. Questo approccio elimina il rischio di tumore ovarico e riduce il rischio di carcinoma mammario.

Sapevate che...

  • Se le donne hanno parenti di primo o secondo grado colpite da tumore ovarico o mammario, dovrebbero chiedere al proprio medico di eseguire i test genetici per le anomalie del BRCA.

Ulteriori informazioni

Di seguito si riportano alcune risorse in lingua inglese che possono essere utili. Si prega di notare che il MANUALE non è responsabile del contenuto di queste risorse.

  1. Foundation for Women's Cancer: questo sito Web contiene collegamenti a informazioni sui tumori ginecologici, sperimentazioni cliniche (anche sperimentazioni a cui partecipare) e ricerca. Offre anche corsi sui problemi del cancro e piattaforme per la condivisione delle storie personali di donne che lottano contro il cancro.

  2. National Cancer Institute: Tumore: Ovarian, Fallopian Tube, and Primary Peritoneal Cancer: questo sito Web contiene collegamenti a informazioni generali sul tumore dell’ovaio, delle tube di Falloppio e peritoneale primitivo, nonché collegamenti a informazioni su cause, prevenzione, screening, trattamento e ricerca e come convivere con il cancro.

  3. National Cancer Institute: BRCA1 and BRCA2: Cancer Risk and Genetic Testing: questo sito Web contiene informazioni sui geni BRCA, i benefici e i possibili danni dei test genetici e le implicazioni in caso di una mutazione di BRCA.