Problemi di infertilità degli ovuli

(Riserva ovarica ridotta)

DiRobert W. Rebar, MD, Western Michigan University Homer Stryker M.D. School of Medicine
Revisionato/Rivisto feb 2024
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Le donne possono presentare infertilità se il numero di ovuli nelle ovaie è basso e/o se gli ovuli non funzionano bene.

  • Il numero e la qualità degli ovuli può iniziare a diminuire all’età di 30 anni o anche prima e diminuisce rapidamente dopo i 40 anni.

  • I medici eseguono esami del sangue per misurare i livelli di ormoni coinvolti nel rilascio degli ovuli e/o un’ecografia delle ovaie per osservare e contare il numero di follicoli (piccole sacche piene di liquido che contengono gli ovuli).

  • Il trattamento dipende dalle circostanze e dall’età della donna e può includere l’uso di ovuli di un’altra donna, soprattutto se il soggetto ha superato i 42 anni.

(Vedere anche Panoramica sull’infertilità.)

Le ovaie contengono gli ovuli; tutti gli ovuli che una donna avrà nel corso della vita si trovano nelle ovaie dalla nascita. Successivamente non vengono prodotti nuovi ovuli. Il numero e la qualità degli ovuli (riserva ovarica) può iniziare a diminuire all’età di 30 anni o anche prima e diminuisce rapidamente dopo i 40 anni. Ma l’età non è l’unico motivo per il quale il numero e la qualità degli ovuli diminuisce, potrebbero sussistere infatti delle anomalie ovariche.

Nell’insufficienza ovarica primaria (a volte chiamata menopausa prematura) la quantità di ovuli nelle ovaie diminuisce a un’età più giovane. In alcune donne l’insufficienza ovarica primaria è all’origine delle mestruazioni irregolari o assenti.

Diagnosi dei problemi relativi agli ovuli

  • Esami del sangue per misurare il livello di determinati ormoni

  • Ecografia

Le donne con le seguenti caratteristiche possono essere valutate per problemi relativi agli ovuli:

  • età di almeno 35 anni

  • intervento chirurgico alle ovaie

  • scarsa risposta ai farmaci per la fertilità (come le gonadotropine) che stimolano la maturazione e il rilascio di molteplici ovuli

I medici possono misurare i livelli di ormone follicolo-stimolante e di estrogeni nel sangue in un determinato momento durante il ciclo mestruale. (L’ormone follicolo-stimolante stimola il rilascio degli ovuli, chiamato ovulazione.) Livelli innalzati di ormone follicolo-stimolante e livelli inferiori di estrogeni all’inizio del ciclo mestruale suggeriscono un problema degli ovuli.

Gli esami più affidabili per diagnosticare problemi degli ovuli sono

  • Esami del sangue per misurare i livelli di ormone antimulleriano (antimüllerian hormone, AMH), prodotto dai follicoli (le sacche piene di liquido che contengono gli ovuli)

  • Ecografia con un dispositivo ecografico posizionato all’interno della vagina (ecografia transvaginale) per osservare e contare il numero di follicoli

Un basso livello di ormone antimulleriano indica che il numero di follicoli è basso. Un numero basso di follicoli (osservati e contati durante l’ecografia) indica che la gravidanza dopo la fecondazione in vitro è meno probabile, ma comunque possibile.

Tuttavia, la gravidanza può essere possibile anche in presenza di risultati anomali degli esami.

Trattamento dei problemi relativi agli ovuli

  • Trattamento basato sulle circostanze e sull’età della donna

Perché la gravidanza sia possibile, i medici prescrivono vari trattamenti basandosi sulle circostanze e sull’età della donna. Tali trattamenti possono includere quelli utilizzati per trattare i problemi dell’ovulazione, come clomifene, letrozolo (un inibitore dell’aromatasi) e gonadotropine umane.

Per le donne che hanno superato i 42 anni o se il numero o la qualità degli ovuli è ridotta, l’uso di ovuli di un’altra donna (donatrice), se disponibili, potrebbe essere un’opzione.