Trattamento farmacologico dell’ipertensione nei bambini

DiBruce A. Kaiser, MD, Nemours/Alfred I. DuPont Hospital for Children
Revisionato/Rivisto dic 2021 | Modificata set 2022
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    Una pressione arteriosa alta (ipertensione) è una pressione delle arterie persistentemente alta. Per alcuni bambini che soffrono di ipertensione sono necessari farmaci per abbassarla.

    (Vedere anche Ipertensione arteriosa nei bambini.)

    Nei bambini di età inferiore ai 13 anni, i valori considerati alti variano in base a sesso, età e altezza. Pertanto, non esiste un chiaro valore di pressione arteriosa indice di ipertensione per tutti i bambini. Piuttosto, l’ipertensione viene diagnosticata se la pressione arteriosa è uguale o superiore al 90% della pressione arteriosa di bambini dello stesso sesso, età e altezza.

    Negli adolescenti (dai 13 anni in su), la pressione arteriosa è classificata come per gli adulti:

    • Normale: pressione sistolica inferiore a 120 e pressione diastolica inferiore a 80

    • Alta: pressione sistolica da 120 a 129 e pressione diastolica inferiore a 80

    • Ipertensione di stadio 1 (lieve): da 130/80 a 139/89

    • Ipertensione di stadio 2: 140/90 o superiore

    Generalmente si avvia un trattamento farmacologico immediato (in aggiunta a cambiamenti dello stile di vita) in presenza di una qualsiasi delle seguenti condizioni:

    • l’ipertensione arteriosa, indipendentemente dalla gravità, provoca sintomi.

    • l’ipertensione di stadio 1 provoca una disfunzione o un danno organico;

    • presenza di ipertensione di stadio 2.

    • il bambino è affetto da malattia renale cronica, diabete o cardiopatia, indipendentemente dallo stadio dell’ipertensione arteriosa.

    Per i bambini con forme più lievi di ipertensione arteriosa che non risulta controllata dopo circa 6 mesi di cambiamenti dello stile di vita è necessario un trattamento farmacologico.

    I farmaci utilizzati per il trattamento dell’ipertensione vengono chiamati antipertensivi. Il trattamento è più efficace quando c’è buona comunicazione tra i genitori, il bambino e il medico, che discutono il programma terapeutico farmacologico, compresi i possibili effetti collaterali. Qualsiasi farmaco antipertensivo può avere effetti collaterali, i genitori devono pertanto esserne consapevoli. Se si sviluppano effetti indesiderati, i genitori o il bambino devono informare il medico, che può aggiustare la dose o sostituire il farmaco prescritto.

    Generalmente i farmaci antipertensivi, assunti per via orale, vengono inizialmente prescritti a una dose bassa per ridurre la pressione arteriosa, eventualmente aumentandola al bisogno, fino a quando si raggiunge il massimo dosaggio del farmaco o si sviluppano effetti collaterali. Se la pressione rimane comunque troppo alta, i medici possono somministrare ai bambini un secondo farmaco o cambiare farmaci.

    Esistono molti tipi di farmaci antipertensivi. Le categorie includono

    I diversi tipi di farmaci antipertensivi agiscono in modi diversi, esistono pertanto molte opzioni terapeutiche. Non è insolito che a chi soffre di ipertensione venga prescritto più di un farmaco.

    Tabella
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    Bloccanti adrenergici

    I bloccanti adrenergici comprendono gli alfa-bloccanti, i beta-bloccanti (atenololo), gli alfa-beta-bloccanti (labetalolo), gli alfa-agonisti (clonidina) e i bloccanti adrenergici ad azione periferica. Tali farmaci bloccano gli effetti del sistema simpatico, la parte del sistema nervoso autonomo che può rispondere rapidamente allo stress con l’aumento della pressione arteriosa.

    I beta-bloccanti sono i bloccanti adrenergici più comunemente usati.

    Gli alfa-bloccanti non sono più utilizzati come trattamento principale dell'ipertensione arteriosa.

    Gli alfa-agonisti presentano maggioni probabilità, rispetto ad altri farmaci antipertensivi, di causare sonnolenza, affaticamento e depressione, quindi attualmente usati di rado. La clonidina può essere applicata in forma di cerotto.

    Inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE-inibitori)

    Gli ACE-inibitori riducono la pressione arteriosa in parte dilatando le arteriole (piccoli vasi sanguigni dei reni e del cuore). Questa dilatazione avviene prevenendo la formazione dell’angiotensina II, una sostanza chimica prodotta dall’organismo che provoca la costrizione delle arteriole. Nello specifico, questi inibitori bloccano l'azione dell'enzima di conversione dell'angiotensina, che converte l'angiotensina I in angiotensina II (vedere la figura Regolazione della pressione arteriosa).

    Bloccanti del recettore dell’angiotensina II (ARB)

    Gli ARB riducono la pressione arteriosa mediante un meccanismo simile a quello degli ACE-inibitori: bloccano direttamente l’azione dell’angiotensina II, che spesso induce il restringimento delle arteriole. Poiché il meccanismo è più diretto, gli ARB hanno meno effetti collaterali.

    Calcio-antagonisti

    I calcio-antagonisti causano la dilatazione delle arteriole tramite un meccanismo completamente diverso. Questi farmaci possono essere a breve o a lunga durata d’azione. I calcio-antagonisti a breve durata d’azione non sono usati per trattare l’ipertensione.

    Diuretici tiazidici

    Un diuretico tiazidico (come clortalidone) può essere il primo farmaco prescritto per il trattamento dell’ipertensione. I diuretici causano l’allargamento (dilatazione) dei vasi sanguigni e aiutano anche i reni a eliminare sodio e acqua, riducendo la volemia totale, con conseguente riduzione della pressione.

    I diuretici tiazidici causano l’escrezione del potassio nelle urine, pertanto talvolta con un diuretico tiazidico è necessario assumere integratori di potassio.

    Vasodilatatori

    I vasodilatatori diretti dilatano i vasi sanguigni tramite un altro meccanismo. Un farmaco di questo tipo non viene quasi mai usato in monoterapia. Piuttosto il vasodilatatore viene aggiunto come un secondo o terzo farmaco quando un altro farmaco da solo non riduce in modo sufficiente la pressione.