Malattia da inquinamento dell’aria

DiCarrie A. Redlich, MD, MPH, Yale Occupational and Environmental Medicine Program Yale School of Medicine;
Efia S. James, MD, MPH, Bergen New Bridge Medical Center;Brian Linde, MD, MPH, Yale Occ and Env Medicine Program
Revisionato/Rivisto nov 2023
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La malattia correlata all’inquinamento atmosferico è una malattia causata da inquinanti nocivi presenti nell’aria o dal peggioramento di malattie preesistenti dovuto agli inquinanti atmosferici.

  • Alcuni inquinanti causano il restringimento delle vie aeree, con tosse, respiro sibilante e respiro affannoso.

  • La diagnosi si basa sull’anamnesi di esposizione agli inquinanti atmosferici.

  • I medici eseguono test di funzionalità polmonare per stabilire se sono interessati i polmoni.

  • Vengono trattati i sintomi.

(Vedere anche Panoramica sulle pneumopatie ambientali e professionali.)

L’inquinamento atmosferico contribuisce in modo significativo a una serie di problemi di salute. L’inquinamento atmosferico può influire sulla funzionalità polmonare, scatenare le crisi d’asma e le esacerbazioni della BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), nonché aumentare il rischio di infezioni respiratorie e di carcinoma polmonare. L’inquinamento atmosferico aumenta anche il rischio di attacchi cardiaci, dello sviluppo di coronaropatia e di ictus. Le persone che vivono in aree con un grande volume di traffico hanno un rischio elevato di problemi di salute correlati all’inquinamento atmosferico.

I principali componenti dell’inquinamento dell’aria sono

  • Biossido di azoto (dalla combustione di combustibili fossili)

  • Ozono (dovuto all’effetto della luce solare sul biossido di azoto e sugli idrocarburi)

  • Monossido di carbonio

  • Inquinamento atmosferico da particolato (particelle solide o liquide sospese)

  • Ossidi di zolfo

L’inquinamento atmosferico esterno è un importante fattore che contribuisce all’inquinamento atmosferico interno. Inoltre, le fonti di inquinamento dell’aria interna comprendono fumo di tabacco, cottura in ambienti chiusi (comprese le stufe a gas), costruzione e ristrutturazione. La combustione del combustibile a biomassa (ad esempio legno, rifiuti animali, colture) per la cottura e il riscaldamento è un’importante fonte di inquinamento nei Paesi che si affidano al combustibile a biomassa.

L’Environmental Protection Agency (EPA) statunitense definisce gli standard di qualità dell’aria per ossidi di azoto, ozono, ossidi di zolfo, monossido di carbonio, piombo e particolati stabiliti come criteri per gli inquinanti dell’aria nel Clean Air Act.

L’ozono, che è il principale componente dello smog, è un forte irritante e ossidante polmonare. I livelli di ozono sono più alti in estate e nella tarda mattinata e il primo pomeriggio. Le esposizioni a breve termine possono causare respiro affannoso, dolore toracico e iperreattività delle vie aeree. I bambini che praticano regolarmente attività sportive all’aperto, nei giorni in cui i livelli di inquinamento dell’ozono sono elevati, hanno maggiori probabilità di sviluppare asma.

Gli ossidi di zolfo derivano dalla combustione dei combustibili fossili. Gli ossidi di zolfo possono infiammare le vie aeree, aumentando eventualmente il rischio di bronchite cronica e causando il restringimento delle vie aeree.

Gli ossidi di azoto si formano principalmente a causa delle emissioni dei veicoli e possono irritare le vie aeree e causare asma.

Il monossido di carbonio è un prodotto della combustione incompleta dei combustibili fossili e interferisce con l’apporto di ossigeno ai tessuti legandosi all’emoglobina, la proteina presente nei globuli rossi che trasporta l’ossigeno. È improbabile che siano presenti livelli molto elevati di monossido di carbonio all’aperto.

Con la rimozione del piombo dalla benzina dei veicoli a motore, i livelli di piombo nell’aria sono diminuiti significativamente negli Stati Uniti.

L’inquinamento atmosferico da particolato è una miscela complessa di particelle solide e goccioline liquide presenti nell’aria. Le particelle possono avere origine da una varietà di fonti (tra cui gas di scarico diesel, ciminiere ed edilizia) e hanno effetti infiammatori sia locali che a livello corporeo (sistemici). Il fumo da incendi boschivi, un’altra importante fonte di inquinamento atmosferico da particolato, può colpire le persone a centinaia di chilometri dalla fonte dell’incendio. L’inquinamento dell’aria da particolato aumenta i tassi di mortalità per tutte le cause, specialmente per patologie cardiache e polmonari.

Oltre ad essere un’importante fonte di particolato, il fumo da incendi boschivi contiene anche anidride carbonica, vapore acqueo, monossido di carbonio, idrocarburi, ossidi di azoto e tracce di minerali.

L’industria delle nanotecnologie crea particelle minuscole di diverse sostanze, come il carbonio, per varie applicazioni. Le nanoparticelle e le particelle ultrafini hanno dimensioni inferiori ai 100 nanometri. In rapporto, il capello umano ha un diametro pari a circa 100.000 nanometri, pertanto sarebbero necessarie 1.000 nanoparticelle per eguagliare lo spessore di un capello. Alcune nanoparticelle e particelle ultrafini sono state associate a un aumento dei sintomi respiratori nei soggetti asmatici.

Diagnosi delle malattie correlate all’inquinamento atmosferico

  • Anamnesi di esposizione

  • Test di funzionalità polmonare

I medici basano la diagnosi sull’anamnesi, sull’esposizione ambientale, sui sintomi e sui risultati dei test di funzionalità polmonare. Il medico chiede ai pazienti con patologie polmonari come l’asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) se i sintomi peggiorano quando sono esposti all’inquinamento atmosferico.

Gli esami spesso non aiutano a differenziare le malattie correlate all’inquinamento atmosferico da altre cause di patologie polmonari. Il ruolo causale di uno specifico inquinante può diventare chiaro se molti soggetti nello stesso ambiente e con esposizioni elevate sviluppano sintomi o patologie polmonari simili.

Trattamento delle malattie correlate all’inquinamento atmosferico

  • Trattamento dei sintomi

Oltre all’enfasi sulla riduzione dell’esposizione, vengono somministrati trattamenti per alleviare i sintomi. Ad esempio, i farmaci usati per trattare l’asma (come i broncodilatatori, che dilatano le vie aeree) possono alleviare alcuni sintomi.

Prevenzione delle malattie correlate all’inquinamento atmosferico

L’inquinamento atmosferico è una delle principali cause di morte in tutto il mondo. La prevenzione o la riduzione dell’esposizione agli inquinanti atmosferici esterni è fondamentale per ridurre il rischio acuto e cronico di malattie correlate all’inquinamento atmosferico.

I livelli di inquinanti nell’aria varia in base alla località e alle condizioni ambientali. Ad esempio, l’ozono tende a restare nell’aria nei giorni molto caldi e umidi, in particolare nel pomeriggio e in prima serata. L’indice di qualità dell’aria (Air Quality Index) viene utilizzato dal governo federale per comunicare quanto sia inquinata l’aria in un determinato luogo e momento. In particolare se si è affetti da patologie cardiache o polmonari, è possibile usare l’Air Quality Index per guidare le scelte relative alle attività all’aperto nei giorni in cui i livelli di inquinamento sono elevati (Air Quality Index [AQI] | AirNow.gov).

Esempi di modifica del rischio includono la riduzione di un’attività fisica intensa all’aperto e/o il rimanere al chiuso in spazi con sistemi di filtrazione ad alta efficienza per particelle (high-efficiency particulate air, HEPA) nei giorni in cui la qualità dell’aria è scarsa.

Si consiglia anche di ridurre l’esposizione a fonti interne, come il fumo e la cucina, e di ottimizzare la ventilazione.

Tabella
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Ulteriori informazioni

La seguente risorsa in lingua inglese può essere utile. Si prega di notare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto di questa risorsa.

  1. Air Now: Una risorsa dell’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti (Environmental Protection Agency) per fornire alle persone informazioni sulla qualità dell’aria dove vivono