Panoramica sui disturbi della rifrazione

(Vizi di rifrazione)

DiDeepinder K. Dhaliwal, MD, L.Ac, University of Pittsburgh School of Medicine
Revisionato/Rivisto feb 2024
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Nei disturbi della rifrazione, i raggi luminosi che entrano negli occhi non sono messi a fuoco dalla retina, di conseguenza la vista si offusca.

  • La forma dell’occhio o della cornea o la rigidità dovuta all’età del cristallino può ridurre il potere di messa a fuoco dell’occhio.

  • Gli oggetti possono sembrare sfocati se sono lontani, vicini o entrambi.

  • Un oftalmologo o un optometrista determina il modo migliore per correggere la vista.

  • I vizi di rifrazione possono essere corretti con occhiali, lenti a contatto o chirurgia refrattiva.

Informazioni sulla rifrazione

Normalmente, la cornea e il cristallino deviano (rifrangono) i raggi luminosi per focalizzarli sulla retina. In presenza di un vizio di rifrazione, la cornea e il cristallino non riescono a focalizzare i raggi luminosi sulla retina. I vizi di rifrazione possono essere corretti con occhiali, lenti a contatto o chirurgia oculare.

L’occhio in condizioni fisiologiche produce un’immagine nitida in quanto la cornea e il cristallino deviano (rifrangono) i raggi luminosi per focalizzarli sulla retina. Mentre la forma della cornea è fissa, il cristallino, modificando la sua curvatura, può focalizzarsi su oggetti posti a distanze diverse dall’occhio. Facendosi più arrotondato, il cristallino consente la messa a fuoco degli oggetti vicini. Facendosi più piatto, il cristallino consente la messa a fuoco degli oggetti lontani. Si verifica un vizio di rifrazione nel caso in cui la cornea e il cristallino non focalizzano perfettamente le immagini sulla retina.

Sapevate che...

  • Il cristallino è flessibile e cambia la propria forma per focalizzare gli oggetti a varie distanze ma inizia a perdere questa flessibilità dopo i 43 anni circa.

Cause dei disturbi della rifrazione

Il cristallino e la cornea possono non deviare correttamente la luce sulla retina per diverse ragioni.

La miopia si verifica quando il bulbo oculare è troppo lungo per il potere rifrattivo della cornea e del cristallino. Data la curvatura e le dimensioni relativamente lunghe della cornea, la luce viene focalizzata davanti alla retina (anziché direttamente su di essa) e si hanno problemi nel mettere a fuoco gli oggetti distanti. Nei bambini, la miopia spesso peggiora finché il bambino non ha raggiunto lo sviluppo completo.

L’ipermetropia (iperopia) si verifica in alcuni soggetti quando il bulbo oculare è troppo corto per il potere rifrattivo della cornea e del cristallino. Per questo motivo, la luce si focalizza dietro alla retina. I bambini e i giovani adulti con lieve ipermetropia possono essere in grado di vedere in modo nitido se il cristallino è abbastanza flessibile da rifocalizzare in modo adeguato la luce sulla retina. Tuttavia, con l’invecchiamento, il cristallino si irrigidisce. Pertanto, crescendo, gli adulti ipermetropi avranno più difficoltà a vedere nitidamente gli oggetti vicini, e allo stesso tempo diverrà più difficile vedere gli oggetti lontani. La sfocatura degli oggetti vicini peggiora alla luce soffusa.

L’astigmatismo è un’imperfezione della forma della cornea o del cristallino (non perfettamente rotondi o sferici) che può causare la visione offuscata degli oggetti a qualunque distanza.

Nell’anisometropia, i soggetti mostrano una notevole differenza di vizi di rifrazione tra un occhio e l’altro.

La presbiopia compare con l’età. Tra i 40 e i 45 anni, il cristallino inizia a diventare sempre più rigido. Il cristallino non cambia forma facilmente e non riesce a focalizzare gli oggetti vicini. Quindi, con l’età, gli adulti spesso notano difficoltà a vedere gli oggetti vicini.

L’afachia è l’assenza del cristallino (per anomalie congenite, traumi oculari o in seguito all’estrazione della cataratta). Se a un soggetto è stato asportato il cristallino per trattare la cataratta, senza procedere all’impianto di una lente intraoculare, gli oggetti appariranno sfocati a qualsiasi distanza.

Sintomi dei disturbi della rifrazione

Un soggetto con un vizio di rifrazione può notare che la vista è offuscata quando guarda oggetti distanti, vicini o entrambi. Per esempio, un bambino che diventa miope può manifestare difficoltà a leggere la lavagna durante le attività scolastiche. Talvolta, il soggetto può manifestare cefalee causate dall’atto di socchiudere gli occhi o corrugare la fronte. Nei bambini, l’atto di corrugare la fronte e strizzare gli occhi quando leggono o l’eccessivo battere delle ciglia o sfregamento degli occhi può indicare un vizio di rifrazione. Un vizio di rifrazione può contribuire all’affaticamento oculare (fastidio e stanchezza oculare), che si verifica quando si mantiene lo sguardo fisso per molto tempo mentre si cerca di leggere o si lavora al computer; gli occhi possono asciugarsi e diventare pruriginosi, arrossati o irritati e la vista sembra temporaneamente offuscata.

Diagnosi dei disturbi della rifrazione

  • Visita oculistica, compresa la misurazione dell’acuità visiva

Tutti dovrebbero sottoporsi a regolari visite oculistiche da un oftalmologo (un medico specializzato nella valutazione e nel trattamento, chirurgico e non, dei disturbi oculari) o da un optometrista (un operatore sanitario specializzato nella diagnosi e nel trattamento dei vizi di rifrazione). Questa visita oculistica deve essere ripetuta ogni 1 o 2 anni. Lo screening dei bambini aiuta a rilevare i vizi di rifrazione prima che interferiscano con l’apprendimento.

Durante la visita, si usa una tabella oculistica per determinare la nitidezza della vista (acuità visiva). L’acuità visiva viene misurata in rapporto a quella di un soggetto normale (non affetto da problemi). Per esempio, una persona con una visione di 20/60 vede a 6 metri ciò che una persona con una visione normale vede a 18 metri. In altre parole, la persona deve trovarsi a 6 metri per leggere le lettere che una persona con una vista normale può leggere a una distanza di 18 metri.

Benché i vizi di rifrazione spesso si riscontrino in occhi altrimenti sani, la loro valutazione generalmente include anche esami non correlati ai vizi di rifrazione come, per esempio, il campo visivo, la pressione intraoculare e la motilità oculare.

Trattamento dei disturbi della rifrazione

  • Occhiali

  • Lenti a contatto

  • Intervento chirurgico

Di solito, il trattamento dei vizi di rifrazione prevede l’impiego di occhiali o lenti a contatto (lenti correttive). Tuttavia, certe procedure chirurgiche e trattamenti laser che modificano la curvatura corneale possono correggere anche i vizi di rifrazione.