Dislocazione mandibolare

DiJohn Safar, DDS, MAGD, ABGD, Texas A&M University College of Dentistry
Revisionato/Rivisto nov 2024
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    La dislocazione della mascella (mandibola slogata) di solito è un’urgenza odontoiatrica molto dolorosa, che richiede assistenza immediata da parte di un medico o di un dentista. Chiudere la bocca è impossibile e la mascella può essere spostata lateralmente. La dislocazione della mascella è occasionalmente dovuta a traumi, ma di solito è causata da un’eccessiva apertura della bocca (ad esempio sbadigliando, mordendo un grosso panino, vomitando o durante un intervento odontoiatrico).

    La dislocazione è più probabile in persone che hanno avuto episodi precedenti o che soffrono di allentamento (ipermobilità) della mascella, una possibile conseguenza di un disturbo temporomandibolare.

    In genere il medico o il dentista riporta la mascella in sede manualmente (riduzione manuale).

    Come riposizionare la mascella dislocata

    Dopo aver avvolto le dita con garza, i medici o i dentisti posizionano i pollici all’interno della bocca, sui molari inferiori. Posizionano, quindi, le altre dita alla base della mascella inferiore. Premono sui molari spingendo il mento verso l’alto, finché le articolazioni della mascella non ritornano in posizione normale.

    Bendaggio di Barton

    Il bendaggio di Barton è utilizzato per stabilizzare temporaneamente la mascella dopo una frattura o una lussazione.

    Una volta riposizionata la mascella, talvolta viene applicato il bendaggio di Barton (vedere la figura Bendaggio di Barton) per limitare il movimento della mandibola in modo da prevenire un’altra dislocazione durante la risoluzione dell’infiammazione nell’articolazione. Si consiglia inoltre di non aprire eccessivamente la bocca per almeno 6 settimane. Se si sta per sbadigliare, mettere un pugno sotto il mento per evitare che la bocca si spalanchi. Gli alimenti vanno tagliati in bocconi piccoli. In caso di ripetuti episodi di dislocazione, può essere necessario l’intervento chirurgico per ridurre il rischio di ulteriori dislocazioni. Per esempio, i legamenti che collegano la mascella al cranio (all’altezza dell’articolazione temporomandibolare) possono essere accorciati, irrigidendo l’articolazione.