- Introduzione alla diagnosi delle malattie cardiovascolari
- Anamnesi ed esame obiettivo nelle malattie cardiovascolari
- Elettrocardiogramma
- Elettrocardiogramma dinamico continuo
- Ecocardiografia e altre tecniche ecografiche
- Radiografia toracica
- TC del cuore
- Tomografia a emissione di positroni (PET) del cuore
- RMI del cuore
- Scintigrafia con radionuclidi del cuore
- Test del tavolo inclinato
- Esame elettrofisiologico
- Test da sforzo
- Cateterismo venoso centrale
- Cateterismo dell’arteria polmonare
- Cateterismo cardiaco e angiografia coronarica
Nella PET una sostanza necessaria per la funzione delle cellule cardiache (come l’ossigeno o il glucosio) viene marcata con una sostanza radioattiva (radionuclide) che emette positroni (elettroni con una carica positiva). Il nutriente marcato viene iniettato in vena e raggiunge il cuore in qualche minuto. Un sensore rileva i positroni e li utilizza per creare un’immagine della parte del corpo esaminata.
La PET, di solito combinata alla tomografia computerizzata (PET-TC), è utilizzata per determinare quanto sangue raggiunga le diverse parti del muscolo cardiaco e come parti diverse del muscolo cardiaco metabolizzino varie sostanze. Per esempio, iniettando glucosio marcato, i medici possono determinare le zone del muscolo cardiaco con apporto di sangue inadeguato, in quanto esse utilizzano più glucosio del normale. La TC genera sezioni trasversali di queste zone e quindi le combina per produrre immagini tridimensionali dettagliate.
Le scansioni PET-TC producono immagini più nitide rispetto alle altre procedure con radionuclidi e possono essere utilizzate per i test da sforzo. Tuttavia, la procedura è costosa e non ampiamente disponibile rispetto alla tomografia computerizzata a emissione di fotone singolo. Viene usata nella ricerca e nei casi in cui le tecniche più semplici e più economiche non siano univoche.