Iperplasia prostatica benigna (IPB)

(Ipertrofia prostatica benigna)

DiGerald L. Andriole, MD, Johns Hopkins Medicine
Revisionato/Rivisto set 2022
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I fatti in Breve

L’iperplasia prostatica benigna (IPB) è un ingrossamento non canceroso (benigno) della ghiandola prostatica che può rendere difficoltosa la minzione.

  • La ghiandola prostatica negli uomini si ingrandisce con l’età.

  • I soggetti possono riscontrare difficoltà di minzione e sentire il bisogno di urinare più spesso e più urgentemente.

  • Solitamente, la diagnosi si basa sui risultati di un’esplorazione rettale, ma potrebbe essere necessario prelevare un campione ematico per verificare la presenza di tumore della prostata.

  • Se necessario, vengono utilizzati farmaci per rilassare i muscoli della prostata e della vescica (come la terazosina) o per ridurre il volume della prostata (come la finasteride), ma a volte è necessario eseguire un intervento chirurgico.

La prostata è presente solo negli uomini ed è una ghiandola che si trova appena sotto la vescica e circonda l’uretra. La ghiandola, unitamente alle vescichette seminali adiacenti, produce la maggior parte del liquido che costituisce l’eiaculato maschile (liquido seminale o sperma). Le dimensioni della prostata, pari a quelle di una noce negli uomini giovani, aumentano con l’età. 

Con l’ingrossamento, la prostata comprime gradualmente l’uretra e blocca il flusso di urina (ostruzione urinaria). In caso di minzione, in un soggetto affetto da IPB, la vescica può non svuotarsi completamente. Di conseguenza, l’urina ristagna nella vescica causando una maggiore predisposizione a infezioni delle vie urinarie (IVU) e a calcolosi vescicale. L’ostruzione prolungata può indebolire la vescica ed infine danneggiare i reni.

Organi riproduttivi maschili

Cause dell’IPB

L’iperplasia prostatica benigna (IPB) diventa sempre più comune negli uomini con l’avanzare dell’età, specialmente dopo i 50 anni. La causa precisa è sconosciuta, ma probabilmente riguarda i cambiamenti causati dagli ormoni, tra cui il testosterone e soprattutto il diidrotestosterone (un ormone associato al testosterone).

Alcuni farmaci, come gli antistaminici da banco e i decongestionanti nasali, possono aumentare la resistenza al flusso urinario o ridurre la capacità della vescica di contrarsi, determinando pertanto un blocco del flusso dell’urina dalla vescica nei soggetti affetti da IPB.

Sintomi dell’IPB

I sintomi dell’iperplasia prostatica benigna (IPB) si manifestano quando la prostata ingrossata inizia a bloccare il flusso di urina. I professionisti sanitari a volte utilizzano l’espressione “sintomi delle vie urinarie inferiori” per descrivere la combinazione di sintomi che l’IPB può causare. In una prima fase, i soggetti possono presentare difficoltà nella minzione. La minzione può anche essere avvertita come incompleta. Poiché la vescica non si svuota completamente, il soggetto deve urinare più frequentemente, spesso di notte (nicturia). Inoltre, lo stimolo a urinare diventa più urgente. Si può manifestare una notevole riduzione del volume e della forza del flusso urinario e gocciolamento di urina al termine della minzione.

I sintomi dell’iperplasia prostatica benigna (IPB) a carico delle vie urinarie inferiori possono essere causati anche da altri disturbi, tra cui infezioni, tumori della prostata e vescica iperattiva

Complicanze

La prostata ingrossata può determinare altri problemi, che peraltro interessano solo una minima percentuale di uomini affetti da IPB. L’ostruzione del flusso urinario con ritenzione di una certa quantità di urina nella vescica può aumentare la pressione nella vescica e limitare il flusso di urina dai reni, sottoponendoli a uno sforzo maggiore. L’aumento della pressione può alterare la funzionalità renale, ma l’effetto è di solito transitorio se l’ostruzione si risolve precocemente.

Se l’ostruzione dura più a lungo, la vescica potrebbe sovradistendersi e causare incontinenza da iperafflusso. Quando la vescica si distende, si distendono anche le piccole vene nella vescica e nell’uretra. Talvolta queste vene si rompono, quando la minzione è forzata, causando il passaggio di sangue nelle urine.

La fuoriuscita dell’urina dalla vescica può essere bloccata (ritenzione urinaria) completamente, rendendo impossibile la minzione e provocando una sensazione di pienezza e intenso dolore nell’addome inferiore. Comunque, occasionalmente la ritenzione urinaria può avvenire con pochi sintomi o senza alcun sintomo, fino al momento in cui la ritenzione è molto grave. La ritenzione urinaria può essere generata dalle seguenti condizioni:

  • Immobilità (ad esempio, periodi di riposo a letto)

  • Essere esposto al freddo

  • Ritardo della minzione per lunghi periodi di tempo

  • Utilizzo di alcuni anestetici, alcol, anfetamine, cocaina, oppioidi o farmaci con effetto anticolinergico (vedere il riquadro laterale Anticolinergico: cosa significa?) come gli antistaminici, i decongestionanti e alcuni antidepressivi

Che cosa accade quando la ghiandola prostatica si ingrossa?

Nel caso di iperplasia prostatica benigna, la ghiandola prostatica si ingrossa. La ghiandola prostatica, solitamente delle dimensioni di una noce, può diventare grande quanto una palla da tennis. La ghiandola prostatica ingrandita comprime l’uretra, che trasporta l’urina fuori dal corpo. Di conseguenza, l’urina può fluire più lentamente.

Diagnosi di IPB

  • Esplorazione rettale

  • Talvolta, uroflussometria

  • A volte biopsia o risonanza magnetica per immagini (RMI)

Palpando la prostata durante un’esplorazione rettale, il medico riesce di solito a stabilire se è ingrandita. Il medico inserisce un dito coperto da un guanto e lubrificato nel retto. La prostata può essere palpata subito davanti al retto. Alla palpazione la prostata degli uomini affetti da iperplasia prostatica benigna (IPB) si percepisce ingrossata, simmetrica e liscia, ma non è dolente. La presenza di zone solide o dure può indicare un cancro della prostata.

Si dovrebbe esaminare un campione di urine (analisi delle urine) per accertare l’assenza di infezione o sanguinamento. Quando l’esplorazione rivela la presenza di una prostata ingrossata, o quando il soggetto presenta sintomi di blocco dell’urina, solitamente il medico esegue un esame per misurare il tasso ematico dell’antigene prostatico specifico (PSA). Il tasso del PSA può essere elevato in soggetti affetti da IPB e da cancro della prostata. Se il livello di PSA è elevato oppure se alla palpazione la prostata risulta indurita o presenta noduli, potrebbe essere necessario eseguire altri esami per determinare l’eventuale presenza di neoplasie.

Potrebbe essere chiesto ai soggetti affetti da sintomi di blocco dell’urina di urinare in un dispositivo che misura il volume e la velocità del flusso di urina (un esame chiamato uroflussometria). Subito dopo l’uroflussometria, i medici eseguono un esame ecografico della vescica, per determinare la completezza dello svuotamento della vescica. Entrambi questi esami aiutano a diagnosticare la presenza e la gravità del blocco dell’urina.

In caso di sospetto tumore della prostata, i medici possono utilizzare l’ecografia transrettale (transrectal ultrasonography, TRUS) come ausilio per identificare le aree che hanno maggiori probabilità di essere interessate dal tumore e utilizzarle come sito target per una biopsia. L’identificazione di queste aree non solo aumenta le probabilità di individuare il tumore, ma può anche ridurre il numero di campioni necessari. Poiché il prelievo di un maggior numero di campioni aumenta il rischio di infezione, ridurre il numero di campioni prelevati aiuta a minimizzare tale rischio.

Negli uomini che presentano livelli elevati o crescenti di PSA, per favorire la diagnosi e il trattamento dell’IPB si può ricorrere a una nuova tecnologia definita RMI multiparametrica.

Occasionalmente, si effettua una cistoscopia per escludere altre cause di blocco del flusso urinario, come una stenosi uretrale, o per agevolare la pianificazione del migliore approccio per l’intervento chirurgico.

Trattamento dell’IPB

  • Farmaci

  • Talvolta intervento chirurgico

  • Trattamento dell’infezione o della ritenzione urinaria prima di trattare l’iperplasia prostatica benigna (IPB)

Non è necessario alcun trattamento, a meno che l’IPB non determini sintomi particolarmente fastidiosi o complicanze (come infezioni delle vie urinarie, alterata funzionalità renale, presenza di sangue nell’urina, calcoli o ritenzione urinaria). L’assunzione dei farmaci che possono peggiorare i sintomi, come gli oppioidi, farmaci con effetti anticolinergici (ad esempio molti antistaminici e alcuni antidepressivi) e farmaci definiti simpaticomimetici (compresi alcuni farmaci per il raffreddore comune), deve essere interrotta appena possibile.

Farmaci

Di solito, la condizione viene inizialmente trattata con i farmaci. I bloccanti alfa-adrenergici (come terazosina, doxazosina, tamsulosina, alfuzosina o silodosina) inducono il rilassamento di alcuni muscoli della prostata e della vescica e possono migliorare il flusso urinario. Alcuni farmaci (come la finasteride e la dutasteride) possono bloccare gli effetti degli ormoni maschili responsabili della crescita della prostata, riducendone il volume e prevenendo o ritardando la necessità di un intervento chirurgico o di altri trattamenti. Tuttavia, può essere necessario assumere la finasteride e la dutasteride per 3 mesi o più, prima che i sintomi vengano alleviati. Inoltre, alcuni soggetti trattati con finasteride o dutasteride non presentano alcun miglioramento dei sintomi. Alcuni soggetti vengono trattati con un bloccante alfa-adrenergico in aggiunta alla finasteride o alla dutasteride.

Per il trattamento dell’IPB vengono consigliati molti integratori e altri prodotti da banco alternativi, ma nessuno di essi, incluso l’estratto dei frutti di Serenoa repens (una specie di palma), si è dimostrato efficace.

Gli uomini affetti anche da disfunzione erettile (impotenza) possono essere trattati con una dose quotidiana di tadalafil, in quanto tale farmaco può contribuire ad alleviare sia la disfunzione erettile sia l’IPB.

Intervento chirurgico

Se i farmaci si rivelano inefficaci, si può eseguire un intervento chirurgico. La chirurgia permette la massima riduzione dei sintomi, ma può causare delle complicanze. La tecnica chirurgica più comune è la resezione transuretrale della prostata (Transurethral Resection of the Prostate, TURP), in base alla quale il medico inserisce un endoscopio (strumento a fibre ottiche) attraverso l’uretra. Un elettrobisturi collegato a un endoscopio viene utilizzato per asportare parte della prostata. Durante la TURP a volte viene usato un laser. La TURP non richiede un’incisione della pelle.

La TURP può comportare complicanze come l’infezione e il sanguinamento. Inoltre, in circa l’1-3% dei soggetti sviluppa una condizione di incontinenza urinaria. La procedura può anche causare una disfunzione erettile permanente. La frequenza con cui si verifica la disfunzione erettile è sconosciuta. Alcuni esperti ritengono che fino al 35% degli uomini, sottoposti alla TURP, sviluppi la disfunzione erettile, ma le percentuali della maggior parte delle stime sono inferiori (dal 5 al 10%). Dopo la TURP, alcuni soggetti eiaculano sperma nella vescica invece che all’esterno attraverso l’uretra (condizione chiamata eiaculazione retrograda). Tuttavia, le innovazioni tecnologiche hanno migliorato notevolmente la sicurezza della TURP.

Circa il 10% dei soggetti sottoposti a TURP deve ripetere l’intervento entro 10 anni perché la prostata continua a crescere. Se la prostata è molto grossa, potrebbe non essere possibile eseguire la TURP, e potrebbe essere necessario che i medici svolgano una procedura chirurgica più invasiva attraverso un’incisione nell’addome.

Vari trattamenti chirurgici alternativi alleviano i sintomi meno rapidamente della TURP. Comunque, il rischio di complicanze è inferiore con questi trattamenti. La maggior parte di tali procedure viene eseguita con strumenti inseriti attraverso l’uretra. Questi trattamenti distruggono il tessuto prostatico con

  • Calore da microonde (termoterapia a microonde transuretrale o ipertermia)

  • Un ago (ablazione con ago transuretrale)

  • Onde di radiofrequenza (vaporizzazione a radiofrequenza)

  • Ultrasuoni (ultrasuoni focalizzati ad alta intensità; non approvati negli Stati Uniti per il trattamento dell’IPB)

  • Vaporizzazione elettrica (elettrovaporizzazione transuretrale)

  • Laser (laserterapia)

  • Nuovi trattamenti, come l’iniezione di acqua bollente sotto pressione nella prostata o l’inserimento di dispositivi attraverso il pene per aiutare a sostenere la parte interna dell’uretra

Complicanze

Potrebbe essere necessario curare i problemi causati dal blocco dell’urina, prima del trattamento definitivo dell’IPB. La ritenzione urinaria può essere trattata drenando la vescica tramite un catetere, che viene inserito attraverso l’uretra. Le infezioni possono essere trattate con antibiotici.