L’infezione da citomegalovirus è una comune infezione da herpesvirus e presenta una vasta sintomatologia; i sintomi possono essere assenti oppure si può sviluppare febbre e affaticamento (come nella mononucleosi infettiva) fino ad arrivare a gravi sintomi che interessano occhi, cervello o altri organi interni.
Questo virus si trasmette attraverso il contatto, sessuale o meno, con secrezioni corporee.
La maggior parte dei soggetti è asintomatica, ma alcuni provano malessere e sviluppano febbre; invece i soggetti con sistema immunitario compromesso possono sviluppare sintomi gravi, cecità inclusa.
Il citomegalovirus può causare una malattia grave nei neonati infettati prima della nascita.
I medici possono rilevare l’infezione attraverso la coltura di un campione di un liquido corporeo infetto, come l’urina.
Spesso non è necessario alcun trattamento; tuttavia, se l’infezione è grave, si possono utilizzare farmaci antivirali.
L’infezione da citomegalovirus (CMV) è molto comune. Il CMV è un tipo di herpesvirus (herpesvirus di tipo 5). Le analisi del sangue mostrano che il 50-90% degli adulti ha contratto l’infezione da CMV a un certo punto.
Il CMV può causare sintomi subito dopo la comparsa dell’infezione. Inoltre, il virus rimane quiescente (inattivo) in diversi tessuti per tutta la vita. Diversi stimoli possono riattivare il CMV quiescente, con conseguente proliferazione del virus che talvolta può causare la malattia. Possono essere infettati i polmoni, l’apparato gastrointestinale, il cervello, il midollo spinale o gli occhi.
Di solito, l’infezione da CMV è asintomatica. Le infezioni gravi in genere si sviluppano solo nei lattanti che hanno contratto l’infezione prima della nascita e nei soggetti con sistema immunitario compromesso, per esempio i malati di AIDS o coloro che hanno ricevuto un trapianto d’organo. Nelle persone con sistema immunitario compromesso la malattia è frequentemente dovuta alla riattivazione del virus quiescente.
Trasmissione del CMV
I soggetti infetti possono diffondere il citomegalovirus in modo discontinuo, tramite l’urina o la saliva. Il virus è presente anche nel muco cervicale (la cervice è la parte inferiore dell’utero), nello sperma, nelle feci e nel latte materno. Quindi il virus si diffonde tramite contatto sessuale e non sessuale.
Se viene contagiata una donna in gravidanza, il feto può contrarre l’infezione durante la gravidanza o durante il parto.
L’infezione da CMV può svilupparsi nei soggetti che ricevono una trasfusione di sangue infetto o un trapianto d’organo infetto. I soggetti che hanno ricevuto un trapianto d’organo sono particolarmente suscettibili all’infezione da CMV, perché assumono farmaci che sopprimono il sistema immunitario (immunosoppressori) per prevenire il rigetto del trapianto.
Sintomi dell’infezione da CMV
Nella maggior parte dei casi l’infezione da citomegalovirus è asintomatica.
Alcuni soggetti infetti si ammalano e sviluppano febbre.
L’infezione da CMV, come quella da virus di Epstein-Barr (EBV, herpesvirus di tipo 4), può causare un tipo di mononucleosi infettiva negli adolescenti e nei giovani adulti. Sia la mononucleosi da CMV sia quella da EBV causano febbre e affaticamento. Tuttavia, al contrario del CMV, l’EBV provoca anche un grave mal di gola.
Una persona sana che riceve una trasfusione di sangue contenente il CMV e contrae l’infezione, dopo 2-4 settimane può presentare febbre e talvolta infiammazione del fegato.
In presenza di un sistema immunitario compromesso, il CMV può causare una malattia grave o la morte.
Nei soggetti affetti da AIDS, l’infezione da CMV è una complicanza virale frequente. Il virus può infettare la retina dell’occhio. Questa infezione (retinite da CMV) può causare cecità. Si possono anche sviluppare infezione cerebrale (encefalite), polmonite o ulcere dolorose nell’intestino o nell’esofago.
Se una donna in gravidanza trasmette il CMV al feto, possono conseguirne:
Decesso del neonato
Nei neonati, l’infezione da CMV può causare gravi danni a carico del fegato o del cervello. I neonati che sopravvivono possono presentare perdita dell’udito e disabilità intellettive.
Diagnosi dell’infezione da CMV
Nei neonati, urinocoltura
Esami del sangue
Nei soggetti con sistema immunitario compromesso, spesso una biopsia
L’infezione da citomegalovirus può non essere riconosciuta immediatamente. Spesso la diagnosi dell’infezione da citomegalovirus non è necessaria negli adulti e nei bambini sani perché il trattamento non è necessario. Tuttavia, i medici considerano la possibilità di un’infezione da CMV nei seguenti casi:
Presenza di febbre e affaticamento in persone altrimenti sane
Persone con il sistema immunitario indebolito e con infezioni oculari, cerebrali, polmonari o gastrointestinali
Neonati che appaiono malati
Una volta sospettata l’infezione da CMV, il medico richiede gli esami volti a identificare il virus nei liquidi o nei tessuti corporei.
Nei neonati, la diagnosi viene solitamente formulata mediante l’invio di un campione di urina in laboratorio per la coltura e l’identificazione del virus.
Gli esami del sangue che rilevano gli anticorpi contro il CMV possono confermare una nuova infezione se il soggetto non presentava questi anticorpi in precedenza. (Gli anticorpi sono prodotti dal sistema immunitario per contribuire a difendere l’organismo dall’attacco di particolari agenti, come il CMV.) Tuttavia, questi esami non possono confermare se la malattia è presente.
La presenza di CMV nei fluidi e nei tessuti corporei non sempre indica malattia e può semplicemente rappresentare il rilascio del virus (shedding virale). La malattia può essere causata dalla riattivazione del virus, come nel caso dei soggetti con sistema immunitario indebolito. In questi casi, per confermare la malattia da CMV si rende spesso necessaria una biopsia dei tessuti interessati.
Possono essere effettuati anche esami del sangue per stimare quanti virus sono presenti, informazione che può essere utile, perché una carica virale di CMV elevata o in aumento è spesso altamente indicativa di malattia invasiva.
La retinite da CMV può essere diagnosticata da un oftalmologo, che esamina con un oftalmoscopio le strutture interne dell’occhio per verificare la presenza delle caratteristiche anomalie.
Trattamento dell’infezione da CMV
Per le infezioni gravi, compresa la retinite da CMV, farmaci antivirali
Per le persone con infezione da HIV/AIDS, i farmaci utilizzati per trattare le infezioni da HIV
Le forme lievi di infezione da citomegalovirus di solito non vengono trattate, e scompaiono spontaneamente.
Se l’infezione mette in pericolo la vita o la vista, può essere prescritto un farmaco antivirale (valganciclovir, ganciclovir, cidofovir, foscarnet o una combinazione di questi farmaci). Questi antivirali possono essere somministrati per via orale o per via endovenosa. Quando la retinite da CMV è molto grave, i farmaci possono anche essere iniettati direttamente nell’occhio. Questi farmaci possiedono gravi effetti collaterali (vedere la tabella Alcuni farmaci antivirali per le infezioni da herpesvirus) e non eradicano l’infezione. Comunque, il trattamento rallenta la progressione della malattia e può conservare la vista.
I farmaci antivirali vengono impiegati per trattare altri sintomi gravi dovuti al CMV; tuttavia, in questi casi la loro efficacia è meno prevedibile rispetto a quando vengono utilizzati per il trattamento della retinite.
Se l’infezione da CMV si sviluppa in soggetti con sistema immunitario temporaneamente indebolito o soppresso (a causa di una malattia o di un farmaco), l’infezione solitamente scompare quando il sistema immunitario si riprende o il farmaco viene interrotto.
Il trattamento delle persone con infezione da HIV/AIDS con i farmaci usati per controllare l’HIV (farmaci antiretrovirali) aiuta a proteggere contro l’infezione da CMV.
Alle persone sottoposte a un trapianto d’organo vengono spesso somministrati farmaci antivirali (come ganciclovir, valganciclovir o foscarnet) per prevenire l’infezione da CMV.