Il disturbo funzionale da sintomi neurologici (precedentemente noto come di conversione) consiste in sintomi o deficit neurologici che si sviluppano inconsciamente e involontariamente e che solitamente interessano una funzione motoria o sensitiva. Le manifestazioni sono incompatibili con i meccanismi fisiopatologici o anatomici conosciuti. L'insorgenza, l'esacerbazione o il mantenimento dei sintomi sono comunemente attribuiti a fattori psichiatrici, come lo stress o il trauma. La diagnosi è basata sull'anamnesi dopo aver escluso le cause organiche. Il trattamento inizia stabilendo una relazione medico-paziente costante e di supporto; la psicoterapia può essere d'aiuto, così come l'ipnosi la fisioterapia.
(Vedi anche Panoramica sulla somatizzazione.)
Il disturbo funzionale da sintomi neurologici è una forma di somatizzazione, l'espressione di fenomeni psichiatrici mediante sintomi fisici (somatici).
Il disturbo tende a insorgere nell'arco compreso tra la tarda infanzia e la prima età adulta, sebbene possa manifestarsi a qualsiasi età. È più diffuso tra le donne.
Sintomatologia dei disturbi funzionali da sintomi neurologici
I sintomi di questo disturbo spesso si sviluppano bruscamente e l'esordio a volte può seguire un evento stressante. I sintomi consistono solitamente in deficit evidenti a carico della funzione motoria volontaria o della funzione sensoriale, anche se talvolta comprendono anche movimenti scuotenti e alterazione dello stato di coscienza (suggerendo convulsioni), e anomalie posturali degli arti (suggerendo un altro disturbo neurologico o un disturbo fisico generale). Per esempio, i pazienti potrebbero presentare disturbi della coordinazione o dell'equilibrio, astenia, paralisi di un braccio o di una gamba, perdita di sensibilità in una parte del corpo, convulsioni, perdita di responsività, cecità, visione doppia, sordità, afonia, difficoltà di deglutizione, sensazione di nodo in gola o ritenzione urinaria.
I pazienti possono presentare un singolo episodio o episodi sporadici ripetuti; la sintomatologia può diventare cronica. Caratteristicamente gli episodi sono brevi.
Diagnosi del disturbo funzionale da sintomi neurologici
Criteri del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5th edition (DSM-5-TR)
Valutazione medica generale per escludere altre eziologie
La diagnosi del disturbo funzionale da sintomi neurologici viene presa in considerazione solo dopo che un esame medico accurato e le analisi di laboratorio abbiano escluso disturbi neurologici o clinici generici che possano pienamente giustificare la sintomatologia e i suoi effetti. Una caratteristica importante è che i sintomi e i segni non combaciano con quelli di una malattia neurologica. Per esempio, secondo la DSM-5-TR, i sintomi possono non seguire un pattern corrispondente alle distribuzioni anatomiche (p. es., deficit sensoriali che coinvolgono aree irradiate da radici nervose diverse), oppure i risultati della valutazione clinica possono variare nel corso di diversi esami o quando vengono utilizzati diversi metodi di valutazione, come nei seguenti casi (1):
Un paziente può manifestare debolezza marcata della flessione plantare durante il test a letto, ma può camminare normalmente in punta di piedi.
In un paziente supino, la mano dell'esaminatore sotto il tallone di una gamba "paralizzata" percepisce una pressione verso il basso quando il paziente solleva la gamba sana contro resistenza (segno di Hoover).
Il tremore cambia o scompare quando il paziente è distratto (p. es., quando il paziente è intento a copiare un movimento ritmico con la mano interessata).
Viene rilevata resistenza ad aprire gli occhi durante un'apparente convulsione.
Un deficit del campo visivo è di carattere tubulare (visione a tunnel).
Inoltre, per soddisfare i criteri di questo disturbo, i sintomi devono essere abbastanza gravi da provocare sofferenza significativa o da compromettere il funzionamento sociale, lavorativo o di altri importanti ambiti.
Riferimento relativo alla diagnosi
1. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5th edition, Text Revision (DSM-5-TR). American Psychiatric Association Publishing, Washington, DC, 2022, pp 360-364.
Trattamento del disturbo funzionale da sintomi neurologici
Un rapporto di supporto e fiducia con il medico
A volte ipnosi o terapia cognitivo-comportamentale
È fondamentale una relazione di fiducia e supporto tra medico e paziente. Il trattamento collaborativo che coinvolge uno psichiatra e un medico di un'altra branca (p. es., neurologo, internista) sembra quello più utile. Dopo che un disturbo medico generale è stato escluso, è utile assicurare al paziente che i sintomi sono reali, ma non indicano un grave disturbo sottostante. I pazienti possono iniziare a sentirsi meglio e i sintomi possono svanire.
I seguenti trattamenti possono essere utili:
L'ipnosi può aiutare, consentendo ai pazienti di controllare l'influenza dello stress e dello stato mentale sulle proprie funzioni corporee.
La psicoterapia, inclusa la terapia cognitivo-comportamentale, è efficace per alcune persone.
La terapia fisica può aiutare alcune persone.
Devono essere trattati eventuali disturbi psichiatrici concomitanti (p. es., depressione).