L'arteriosclerosi non ateromatosa è una fibrosi età-correlata, che interessa l'aorta e i suoi rami principali.
(Vedi anche Aterosclerosi.)
Arteriosclerosi è un termine generico utilizzato per numerose patologie che provocano l'ispessimento e la perdita di elasticità della parete arteriosa.
L'aterosclerosi, che rappresenta la forma più comune, è anche la più grave e clinicamente rilevante poiché responsabile delle coronaropatie e cerebrovascolare. La malattia ateromatosa è caratterizzata dalla placca aterosclerotica, che è una lesione vascolare composta da lipidi, cellule infiammatorie e muscolari lisce e una matrice di tessuto connettivo che può contenere trombi in vari stadi di organizzazione e depositi di calcio.
Le forme non ateromatose di arteriosclerosi comprendono
Arteriolosclerosi
Arteriosclerosi di Mönckeberg
L'arteriosclerosi non ateromatosa causa ispessimento intimale e indebolisce e distrugge le lamine elastiche. La tunica muscolare liscia (media) si atrofizza e il lume dell'arteria colpita si dilata (diviene ectasico), con conseguente tendenza all'aneurisma o alla dissezione. L'ipertensione è uno dei fattori di rischio principali nello sviluppo dell'arteriosclerosi e degli aneurismi aortici. Il danno intimale, l'ectasia e l'ulcerazione possono causare trombosi, embolia o occlusione completa del vaso.
L'arteriosclerosi non ateromatosa è di solito asintomatica fino allo sviluppo di complicanze (p. es., aneurisma). Può essere accidentalmente rilevata durante test di imaging eseguiti per motivi non correlati.
Non esiste un trattamento per l'arteriosclerosi non ateromatosa al di fuori del controllo dei tipici fattori di rischio cardiovascolare (p. es., ipertensione, dislipidemia).
Arteriolosclerosi
L'arteriolosclerosi interessa le arterie distali nei pazienti affetti da diabete o da ipertensione.
L'arteriolosclerosi ialina interessa le piccole arterie e le arteriole nei pazienti diabetici; tipicamente, si verifica l'ispessimento ialino, la parete arteriolare va incontro a degenerazione e il lume si restringe causando ischemia diffusa, soprattutto a livello renale.
L'arteriolosclerosi iperplastica è più frequente nei pazienti ipertesi; tipicamente, si verifica l'ispessimento concentrico e il restringimento del lume, talvolta con depositi fibrinoidi e necrosi della parete vasale (arteriolite necrotizzante). L'ipertensione favorisce queste modificazioni e l'arteriolosclerosi, attraverso l'aumento della rigidità arteriolare e delle resistenze periferiche, può contribuire a sostenere l'ipertensione.
Arteriosclerosi di Mönckeberg
L'arteriosclerosi di Mönckeberg (sclerosi calcifica della media) colpisce i pazienti con età > 50 anni; si verifica una degenerazione della media età-correlata, con calcificazione focale e perfino sintesi ossea all'interno della parete arteriosa. I segmenti arteriosi possono trasformarsi in un tubo rigido calcifico senza stenosi del lume. Di solito, la diagnosi è ovvia già con una semplice RX standard. Questa condizione è importante sul piano clinico solo perché può ridurre notevolmente la compressibilità arteriosa, con le conseguenti letture della pressione arteriosa estremamente elevate, ma erronee.
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Punti chiave
L'arteriosclerosi non ateromatosa causa l'ispessimento e la perdita di elasticità della parete arteriosa in assenza di evidente placca ateromatosa.
Qui di seguito due varianti non ateromatose dell'arteriosclerosi: l'arteriolosclerosi e l'arteriosclerosi di Mönckeberg.
Diabete, ipertensione ed età sono fattori di rischio per lo sviluppo dell'arteriosclerosi non ateromatosa.