Disturbo fittizio imposto a un’altra persona

(Sindrome di Munchausen per procura)

DiJoel E. Dimsdale, MD, University of California, San Diego
Revisionato/Rivisto lug 2024
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    Il disturbo fittizio imposto a un’altra persona è la falsificazione o la produzione dei sintomi di un disturbo fisico o psicologico in un’altra persona. Di solito, viene attuato da chi si prende cura di una persona (solitamente i genitori).

    (Vedere anche Panoramica sulla somatizzazione e i disturbi a essa correlati.)

    Questo disturbo veniva chiamato disturbo fittizio per procura o sindrome di Munchausen per procura.

    Il disturbo fittizio imposto a un’altra persona è simile al disturbo fittizio autoimposto, con la differenza che un soggetto (solitamente chi si prende cura del paziente, normalmente un genitore) intenzionalmente falsifica o produce sintomi fisici o psicologici nella persona di cui si prende cura (di solito un bambino che non è in grado di contraddire le falsità di chi se ne prende cura o di indicare in che modo chi se ne prende cura ha causato le lesioni).

    La persona che si prende cura del paziente falsifica l’anamnesi, ad esempio affermando che il bambino ha avuto febbre o vomito a casa quando in realtà stava bene. Alcuni possono perfino arrecare danni al bambino con farmaci, sostante illegali o altri agenti oppure aggiungere sangue o contaminanti batterici ai campioni di urina del bambino nel tentativo di simulare una patologia. L’assistente ricorre alle cure mediche per il bambino e sembra essere molto preoccupato e protettivo. Il bambino generalmente presenta un’anamnesi di ricoveri frequenti, di solito per una serie di sintomi aspecifici, ma senza che abbia mai ricevuto una diagnosi certa. Questi bambini possono essere gravemente malati e talvolta decedono a causa dei tentativi dell’assistente di simulare una patologia.

    Come per il disturbo fittizio autoimposto, chi assiste il bambino di solito non ha evidenti motivazioni esterne per tale comportamento. Ad esempio, non tenta di coprire i segni di abuso di minore.