Fobie specifiche

DiJohn W. Barnhill, MD, New York-Presbyterian Hospital
Revisionato/Rivisto ago 2023
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I fatti in Breve

Le fobie specifiche comportano ansia persistente, immotivata e intensa, e paura di determinate situazioni, circostanze od oggetti.

  • L’ansia provocata da un disturbo fobico può interferire con il vivere quotidiano poiché il soggetto evita alcune attività e situazioni.

  • La diagnosi è di solito ovvia e si basa sui sintomi.

  • La cura in genere prevede la terapia espositiva.

Le fobie specifiche sono disturbi d’ansia comuni, che colpiscono circa l’8% delle donne e il 3% degli uomini ogni anno. Le fobie più comuni sono la paura degli animali (zoofobia), delle altezze (acrofobia) e dei temporali (astrafobia o brontofobia). Almeno il 5% dei soggetti ha in una certa misura paura del sangue, delle iniezioni o delle lesioni, il che può portare ad evitare esami del sangue e/o vaccinazioni. I soggetti che soffrono di una fobia specifica spesso presentano due o più fobie.

Il soggetto fobico tenta di evitare le situazioni o gli oggetti che innescano ansia e paura oppure le sopporta con profondo malessere, che a volte sfocia in un attacco di panico. Tuttavia, riconosce che l’ansia è eccessiva e, pertanto, è consapevole di avere un problema.

Alcune fobie specifiche creano poco disagio. Ad esempio, un soggetto che vive in città con la fobia per i serpenti non avrà problemi a evitarli. Altre fobie specifiche interferiscono molto con le normali funzioni. Ad esempio, chi risiede in città e ha paura degli ascensori, potrebbe imbattervisi spesso e quindi dover affrontare di routine una scelta difficile: evitare un’importante situazione lavorativa, salire molte rampe di scale o tollerare l’uso dell’ascensore con grande disagio.

Tabella

Sintomi delle fobie specifiche

I soggetti con una fobia specifica sviluppano paura o ansia marcata in risposta a un oggetto o a una situazione specifici. Possono cercare di gestire le proprie paure e ansie con l’evitamento.

Diagnosi delle fobie specifiche

  • Valutazione di un medico basata su criteri diagnostici psichiatrici standard

Viene diagnosticata una fobia specifica quando la paura o l’ansia del soggetto presenta tutti gli aspetti riportati di seguito:

  • È intensa e dura da 6 mesi o più

  • È relativa a una determinata situazione od oggetto

  • Si manifesta non appena il soggetto si imbatte nella situazione o nell’oggetto

  • Induce l’evitamento della situazione o dell’oggetto

  • È sproporzionata rispetto al pericolo reale

  • Causa notevole malessere o interferisce notevolmente con le normali funzioni

Il medico esclude inoltre altri disturbi mentali che possono causare sintomi simili, come l’agorafobia, l’ansia sociale o il disturbo da stress. È anche possibile che un soggetto abbia una fobia specifica assieme a un’altra malattia mentale, come i disturbi d’ansia già menzionati, la depressione, il disturbo bipolare, i disturbi correlati alle sostanze, il disturbo somatoforme e i disturbi correlati e i disturbi della personalità, in particolare il disturbo dipendente di personalità.

Trattamento delle fobie specifiche

  • Terapia espositiva

  • Tecniche di rilassamento e/o di respirazione (per esempio l’ipnosi)

  • Talvolta uso limitato di farmaci (per esempio una benzodiazepina o un beta-bloccante)

Alcuni soggetti stanno bene senza trattamento, in quanto la situazione o l’oggetto temuto è facile da evitare. I pipistrelli e le caverne sono un ottimo esempio. Se ci si imbatte di frequente nelle situazioni o negli oggetti (ad esempio i temporali), spesso si rende necessario un trattamento.

La terapia espositiva, un tipo di psicoterapia, è la più indicata. La terapia espositiva comporta un’esposizione graduale e ripetuta del soggetto, solo con l’immaginazione, ma talvolta anche realmente, a tutto ciò che scatena la sua fobia. Ai pazienti vengono inoltre insegnate tecniche di rilassamento e/o di respirazione da utilizzare prima e durante l’esposizione. La terapia dell’esposizione viene ripetuta finché le persone non siano effettivamente a loro agio nei confronti della situazione che provoca l’ansia. Uno psicoterapeuta può contribuire a condurre correttamente la terapia, anche se il soggetto può farlo da solo.

La terapia espositiva aiuta oltre il 90% dei soggetti che la seguono fedelmente. Quasi sempre si rivela l’unico rimedio necessario per le fobie. Anche un soggetto affetto da fobia del sangue o degli aghi risponde bene alla terapia espositiva. Per esempio, tali pazienti potrebbero iniziare l’esposizione semplicemente recandosi in un ambulatorio medico (o magari solo passandovi accanto). Il giorno (o settimana) successivo, potrebbero restare seduti nella sala visite senza l’intenzione di sottoporsi a un prelievo di sangue. Il passo successivo potrebbe consistere nel consentire che un ago venga portato vicino alla loro pelle. L’esposizione può aumentare rapidamente o lentamente, ma col tempo le persone dovrebbero consentire che il sangue venga prelevato.

I farmaci non sono molto utili per aiutare a superare fobie specifiche. Fa eccezione l’uso di benzodiazepine (farmaci ansiolitici) per alcune fobie specifiche. Per esempio, i soggetti con fobia del volo possono utilizzare una benzodiazepina prima di salire in aereo. Le benzodiazepina da sola in genere non elimina la fobia, ma consente al soggetto di volare. Un beta-bloccante come il propranololo può essere usato subito prima di un evento che produce ansia, come dover parlare in pubblico.

Ulteriori informazioni

La seguente risorsa in lingua inglese può essere utile. Si prega di notare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto di questa risorsa.

  1. National Institute of Mental Health, Specific Phobia: informazioni generali su molti aspetti di fobie specifiche, incluse statistiche sulla prevalenza