Sollievo dal dolore per il travaglio e il parto

Revisionato/Rivisto mar 2024
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    In base all’indicazione del medico o dell’ostetrica, la gestante programma la terapia del dolore molto prima del travaglio. Può scegliere una delle opzioni seguenti:

    • Parto naturale, che si basa su tecniche di rilassamento e di respirazione per gestire il dolore

    • Farmaci antidolorifici iniettati in vagina o in prossimità

    • Farmaci antidolorifici somministrati per via endovenosa

    • Farmaci antidolorifici somministrati mediante un’iniezione in prossimità del midollo spinale (spinale o epidurale), chiamata anestesia regionale

    Dopo l’inizio del travaglio, il piano per l’alleviamento del dolore può essere modificato in base alla progressione del travaglio stesso, a come si sente la donna e alle raccomandazioni del medico e dell’ostetrica.

    Il bisogno di una donna di ridurre il dolore durante il travaglio varia considerevolmente e dipende da molti fattori. La partecipazione a corsi di preparazione al parto può essere di aiuto nel travaglio e nel parto. La preparazione e il sostegno emotivo da parte dei professionisti sanitari e delle persone scelte come sostegno per il travaglio possono aiutare le donne a sapere cosa aspettarsi e a prendere decisioni su come gestire il dolore durante il travaglio e il parto.

    L’anestesia regionale di solito anestetizza una vasta regione che va dall’addome alle gambe e ai piedi. Viene utilizzata nelle donne che desiderano un sollievo dal dolore più completo. Le procedure possibili sono:

    • L’anestesia epidurale è un tipo comune di controllo del dolore utilizzato durante il travaglio. Questa tecnica prevede l’iniezione di anestetico in sede lombare, nello spazio compreso tra il rachide e il tessuto esterno di rivestimento del midollo spinale (spazio epidurale). Solitamente si posiziona un catetere nello spazio epidurale e si somministra continuamente e lentamente un anestetico locale (come la bupivacaina) attraverso il catetere. Spesso si iniettano anche oppiacei (come fentanil e sufentanil). L’iniezione epidurale per il travaglio e il parto non impedisce alla donna di spingere e non aumenta la probabilità di dover ricorrere a un parto cesareo; può essere utilizzata anche nel parto cesareo.

    • L’anestesia spinale prevede l’iniezione di un anestetico nello spazio compreso tra lo strato intermedio e interno del tessuto che riveste il midollo spinale (spazio subaracnoideo). L’iniezione spinale viene solitamente utilizzata quando è necessario un rapido controllo del dolore, ma l’effetto dura solo 1-2 ore. L’anestesia spinale viene spesso utilizzata per il parto cesareo quando non sia già presente un catetere epidurale.

    Talvolta, l’impiego dell’epidurale o dell’iniezione spinale determina un calo della pressione arteriosa della donna. Di conseguenza, se si impiega una di queste tecniche, si deve monitorare frequentemente la pressione sanguigna.

    L’anestesia locale viene effettuata per ridurre il dolore a livello della vagina e dei tessuti circostanti. In genere, si inietta un anestetico locale nella parete vaginale e nelle zone che circondano il nervo a cui afferisce la sensibilità della zona genitale (nervo pudendo). Tale tecnica, definita blocco del pudendo, viene impiegata solo tardivamente durante il travaglio, quando la testa del bambino sta per uscire dalla vagina. Un’altra tecnica meno efficace prevede l’iniezione di un anestetico locale attraverso l’orifizio vaginale. Questa procedura viene utilizzata in circostanze limitate, ad esempio quando una donna avverte dolore anche con un blocco del pudendo. Con entrambe le tecniche, la donna può rimanere sveglia e spingere e le funzioni fetali rimangono invariate. Tali tecniche sono utili per i parti non complicati.

    Gli analgesici sono antidolorifici, compresi gli oppioidi (come fentanil o morfina), che possono essere somministrati per via endovenosa o tramite iniezione. Vengono solitamente somministrati solo se non è disponibile anestesia regionale. Alcuni medici offrono tuttavia questi analgesici come opzione durante la prima fase del travaglio. Poiché alcuni farmaci possono rallentare (deprimere) la respirazione e altre funzioni del neonato, si somministra la minima quantità possibile. Se vengono somministrati troppo in prossimità del parto, il neonato potrebbe essere eccessivamente sedato, rendendo più difficile il suo adattamento alla vita fuori dall’utero. Se necessario, per contrastare gli effetti sedativi di questi farmaci al neonato può essere somministrato l’antidoto per gli oppioidi naloxone subito dopo il parto.

    Con l’anestesia generale, la donna rimane in stato d’incoscienza per un periodo di tempo limitato. Tale tecnica è raramente necessaria e quindi poco usata perché può rallentare la funzione cardiaca, respiratoria e cerebrale del feto. Sebbene questo effetto sia di solito temporaneo, può interferire con l’aggiustamento del neonato alla vita fuori dall’utero. L’anestesia generale viene solitamente utilizzata solo per il parto cesareo d’urgenza nelle donne che non hanno un catetere epidurale, poiché costituisce il metodo più rapido per fornire l’anestesia necessaria per l’intervento chirurgico.

    Parto naturale

    Nel parto naturale vengono impiegate tecniche di rilassamento e di respirazione per gestire il dolore durante il travaglio.

    Per prepararsi al parto naturale, la gestante (da sola o con il/la partner) frequenta corsi di preparazione al parto, in genere 6-8 sedute nell’arco di diverse settimane, per apprendere le varie fasi del travaglio e del parto e come utilizzare le tecniche di rilassamento e di respirazione.

    Le tecniche di rilassamento prevedono la contrazione cosciente di una parte del corpo e il suo successivo rilassamento. Queste tecniche aiutano la donna a rilassare il corpo al momento della contrazione uterina durante il travaglio e a rilassare tutto il corpo tra le contrazioni.

    Le tecniche di respirazione comprendono diversi tipi di respirazione, utilizzati in tempi diversi del travaglio. Durante il primo stadio del travaglio, prima di iniziare a spingere, possono essere utili i seguenti tipi di respirazione:

    • Respiro profondo con espirazione lenta per aiutare la donna a rilassarsi all’inizio e alla fine della contrazione

    • Respiro rapido e superficiale (affanno) nelle vie alte al picco della contrazione

    • Alternanza di affanno e respiro profondo per aiutare la donna a trattenersi dalle spinte, nonostante ne avverta il bisogno, prima che la cervice si apra completamente (dilatazione) e si ritiri (obliterazione)

    Il parto naturale più comune è probabilmente quello con il metodo di Lamaze. Un altro metodo, il metodo Leboyer, prevede la nascita in un ambiente buio e l’immersione del bambino in acqua tiepida subito dopo il parto.