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Comportamento violento nei bambini e negli adolescenti

DiStephen Brian Sulkes, MD, Golisano Children’s Hospital at Strong, University of Rochester School of Medicine and Dentistry
Reviewed ByAlicia R. Pekarsky, MD, State University of New York Upstate Medical University, Upstate Golisano Children's Hospital
Revisionato/Rivisto mag 2023 | Modificata nov 2024
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I fatti in Breve

Occasionalmente, molti bambini e adolescenti si scontrano fisicamente con gli altri anche se, nella maggior parte dei casi, il comportamento violento non è persistente e non sfocia in crimini violenti. Tuttavia, i bambini che hanno comportamenti violenti prima della pubertà possono essere maggiormente a rischio di commettere reati.

Molti fattori di rischio di violenza giovanile sono legati a stress prolungato o ripetuto. Questo stress può modificare negativamente lo sviluppo cerebrale. I fattori di rischio noti di comportamento violento includono:

  • Esposizione a violenza o storia di vittimizzazione violenta

  • Problemi di sviluppo o comportamentali

  • Abuso di alcol e di sostanze da parte delle persone che si occupano del bambino o dell’adolescente

  • Pratiche disciplinari aggressive, permissive o non coerenti o incuria da parte dei genitori o di chi si prende cura del bambino

  • Associazione con coetanei delinquenti o coinvolgimento in una gang

  • Vita in una comunità con opportunità economiche ridotte, alti livelli di disgregazione familiare o disorganizzazione sociale

  • Accesso ad armi da fuoco

Sembra che vi sia una correlazione tra violenza e accesso ad armi da fuoco, esposizione alla violenza attraverso i mezzi di informazione (come social media e piattaforme giornalistiche) ed esposizione ad abuso minorile e violenza domestica.

I videogiochi e programmi violenti possono desensibilizzare i bambini alla violenza; anche se gli esperti non ritengono che causino direttamente atteggiamenti violenti, l’esposizione rende i bambini più abituati alla violenza come parte della vita.

(Vedere anche Panoramica sui problemi comportamentali dei bambini.)

coinvolgimento in gang

L’appartenenza a gang giovanili è stata associata a un comportamento violento, che spesso include l’uso di armi da fuoco.

Di solito i membri delle gang hanno un’età che va dai 13 ai 24 anni. Di solito le gang adottano un nome e dei simboli che le identificano, ad esempio un particolare abbigliamento, determinati gesti, tatuaggi o graffiti. Alcune gang prevedono che i potenziali membri compiano atti di violenza, anche casuali, prima di poter entrare a farne parte.

Un aumento della violenza delle gang giovanili è stato imputato, almeno in parte, al coinvolgimento delle stesse nello spaccio e nel consumo di droghe, soprattutto metamfetamine ed eroina.

Bullismo

Il bullismo è un atteggiamento intenzionale finalizzato a danneggiare psicologicamente o fisicamente i bambini più deboli. Fino a un terzo dei bambini può essere coinvolto in atti di bullismo come persecutore, vittima o entrambi.

Gli stress sociali, come un basso reddito familiare e bassi livelli di istruzione dei genitori, sono fattori di rischio di bullismo.

Il bullismo può assumere diverse forme, quali

  • continue prese in giro

  • minacce o intimidazioni

  • vessazioni

  • aggressioni violente

  • cyberbullismo (uso di e-mail, SMS, social media e altri mezzi di comunicazione digitali per minacciare e/o diffondere informazioni imbarazzanti)

Il “sexting”, che consiste nel condividere messaggi o fotografie a sfondo sessuale (solitamente attraverso il telefono cellulare), può essere una forma di cyberbullismo se tali messaggi o fotografie sono volutamente condivisi con altre persone allo scopo di imbarazzare o fare del male al bambino a cui si riferiscono.

I bulli agiscono per gonfiare il proprio senso di autostima. Spesso riferiscono che il bullismo crea un senso di potere e di controllo.

Spesso i ragazzi non dicono a nessuno di essere vittime di bullismo per vergogna, per senso di impotenza o per il timore di rappresaglie. I bambini che sono vittime di bullismo possono raggiungere un punto di rottura, quando rispondono con risultati potenzialmente pericolosi o catastrofici.

Sia i bulli sia le vittime corrono dei rischi. Le vittime rischiano di subire lesioni, di soffrire di scarsa autostima, ansia e depressione e di marinare la scuola. Molte vittime di bullismo diventano a loro volta bulli. I bulli sono più predisposti a commettere reati e ad essere arrestati in età più avanzata. È meno probabile che i bulli frequentino la scuola con continuità, abbiano un impiego stabile o relazioni stabili da adulti.

Prevenzione del comportamento violento nei bambini e negli adolescenti

La prevenzione della violenza dovrebbe iniziare nelle prime fasi dell’infanzia. Le strategie includono quanto segue:

  • non usare la violenza con i bambini come misura disciplinare

  • limitare l’accesso alle armi e l’esposizione alla violenza attraverso i mezzi di comunicazione e i videogiochi

  • creare e conservare un ambiente scolastico sicuro

  • incoraggiare le vittime a confidarsi con i genitori e il personale scolastico

  • insegnare ai bambini più grandi e agli adolescenti delle strategie per evitare le situazioni ad alto rischio (ad esempio, luoghi o contesti frequentati da persone armate o che consumano alcol o droghe) e come reagire alle situazioni di tensione a scongiurarle