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Aderenza ai farmaci

DiShalini S. Lynch, PharmD, University of California San Francisco School of Pharmacy
Reviewed ByEva M. Vivian, PharmD, MS, PhD, University of Wisconsin School of Pharmacy
Revisionato/Rivisto mar 2025
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L’aderenza è il grado con cui un paziente assume i farmaci prescritti come indicato.

Risorse sull’argomento

(Vedere anche Panoramica sulla risposta ai farmaci.)

L’aderenza (compliance) al farmaco è importante. Tuttavia, solo circa la metà delle persone che lasciano l’ambulatorio medico con una prescrizione assume il farmaco come indicato. Tra le molte ragioni della mancata aderenza al farmaco, la dimenticanza sembra essere quella più comune. La domanda chiave quindi è: perché le persone dimenticano? Spesso è implicato il meccanismo psicologico del rifiuto. Essere malati desta preoccupazione e dover assumere un farmaco ricorda costantemente la presenza della patologia. Oppure, alcuni fattori legati alla terapia, come i possibili effetti collaterali, possono preoccupare il soggetto, che diviene restio a seguire il piano terapeutico.

Motivi legati alla mancata aderenza al trattamento farmacologico

  • Mancata assunzione del farmaco per dimenticanza

  • Mancata comprensione o errata interpretazione delle istruzioni

  • Manifestazione di effetti collaterali (il trattamento può essere percepito peggiore della patologia stessa)

  • Cattivo gusto o odore del farmaco

  • Difficoltà a rispettare le restrizioni imposte per la terapia (per esempio, dover evitare la luce solare, l’alcol o i latticini)

  • Dover prendere il farmaco molto spesso o dover seguire istruzioni complicate

  • Rifiuto della malattia (repressione della diagnosi o della sua significatività)

  • Convinzione che il farmaco non possa aiutare o non sia necessario

  • Erronea convinzione secondo cui il disturbo è stato trattato in misura sufficiente (per esempio, pensare che un’infezione sia stata eliminata solo perché la febbre scompare)

  • Timore di dipendenza dal farmaco

  • Problemi legati ai costi

  • Mancanza di desiderio di miglioramento (stato di apatia)

  • Impedimenti vari (per esempio, difficoltà a deglutire compresse o capsule, problemi nell’aprire i flaconi o impossibilità di reperire il farmaco)

  • Mancanza di fiducia nel medico

Conseguenze di una mancata aderenza

Ovviamente, se un soggetto non aderisce al trattamento, potrebbe non essere possibile alleviare i sintomi o guarire la patologia. Inoltre, possono scaturire conseguenze talvolta gravi e rilevanti. Si ritiene che ogni anno la mancata aderenza sia responsabile, negli Stati Uniti, di 125.000 morti da patologie cardiovascolari (come infarto del miocardio e ictus). Inoltre, si ritiene che se i pazienti assumessero i farmaci come prescritto, si eviterebbero fino al 23% dei ricoveri in istituti di lunga degenza, il 10% dei ricoveri in ospedale e molte visite mediche, esami diagnostici e trattamenti inutili.

La mancata aderenza non solo aumenta i costi dei trattamenti medici, ma può anche peggiorare la qualità della vita. Per esempio, la mancata assunzione di alcune dosi può danneggiare il nervo ottico e causare cecità nei soggetti affetti da glaucoma, alterazioni della frequenza cardiaca e arresto cardiaco nei soggetti con patologia cardiaca e ictus negli ipertesi. La mancata assunzione delle dosi prescritte di un antibiotico può dar luogo a riacutizzazioni dell’infezione e può contribuire al problema dei batteri resistenti ai farmaci (batteri che non rispondono più agli antibiotici abituali).

Bambini e aderenza

Nei bambini, l’assunzione dei farmaci come prescritto è meno probabile rispetto agli adulti. Per i bambini con patologie croniche, quali il diabete di tipo 1 o l’asma, l’osservanza della terapia è difficile perché gli schemi di trattamento sono complessi e si protraggono a lungo. Inoltre, far assumere ai bambini medicinali che non hanno un buon sapore, spaventano (come i colliri o quelli che devono essere assunti con una maschera sul viso) o che richiedono un’iniezione può essere difficile.

Talvolta i genitori non comprendono le istruzioni del medico. Inoltre, i genitori (e i pazienti stessi) dimenticano gran parte delle informazioni che ricevono subito dopo aver visto il medico. Ricordano meglio la prima parte della discussione e le informazioni riguardanti la diagnosi, piuttosto che i dettagli della terapia. Per questa ragione i pediatri cercano di mantenere un programma terapeutico semplice e spesso forniscono le istruzioni in forma scritta.

Anziani e aderenza

Sebbene l’età non influenzi l’aderenza di per sé, intervengono vari fattori comuni negli anziani, come condizioni di salute mediche o comportamentali generali o l’uso di più farmaci e un rischio maggiore di interazioni tra farmaci e di effetti collaterali. L’assunzione di vari farmaci rende più difficile ricordare l’ora di assunzione di ogni singolo medicinale e aumenta il rischio di interazioni farmacologiche, soprattutto in caso di assunzione parallela anche di farmaci da banco. I medici possono essere in grado di semplificare il regime farmacologico, utilizzando un farmaco che ha due scopi o riducendo il numero di assunzioni di un farmaco, per migliorare l’aderenza e ridurre il rischio di interazioni.

Poiché gli anziani sono in genere più sensibili ai farmaci rispetto alle persone più giovani, è più probabile che sviluppino reazioni avverse e potrebbero dover assumere dosi inferiori di alcuni farmaci (vedere Invecchiamento e farmaci).

Come migliorare l’aderenza

I soggetti collaborano di più se stabiliscono un buon rapporto con il medico e con il farmacista. Tali relazioni implicano una comunicazione bidirezionale.

Il processo di comunicazione può iniziare con uno scambio di informazioni. Facendo domande, i medici possono aiutare i pazienti a venire a patti con la gravità della propria malattia e a soppesare in modo intelligente i vantaggi e gli inconvenienti del piano terapeutico, oltre ad assicurarsi che abbiano compreso correttamente la propria situazione. Rivelando le proprie preoccupazioni, i pazienti possono apprendere che il rifiuto della propria malattia e i fraintendimenti sul trattamento possono far dimenticare di assumere i farmaci come prescritto, con conseguenti effetti indesiderati. Medici e farmacisti possono favorire l’aderenza del paziente fornendo spiegazioni chiare sulle modalità di assunzione dei farmaci, sulla necessità del trattamento e su cosa aspettarsi durante la terapia. Quando i pazienti sanno cosa aspettarsi da un farmaco, in positivo e in negativo, assieme agli operatori sanitari coinvolti nelle loro cure possono valutare meglio come sta funzionando il farmaco e se si stiano sviluppando problemi potenzialmente gravi. Le istruzioni scritte evitano che venga dimenticato il colloquio con il medico o con il farmacista.

Una buona comunicazione è importante, soprattutto quando i pazienti sono assistiti da più di un operatore sanitario, perché assicura che tutti i medici siano a conoscenza dei farmaci prescritti da altri e consente di sviluppare un piano terapeutico integrato. Tale piano può aiutare a ridurre il numero di effetti collaterali e di interazioni farmacologiche e consente talvolta di predisporre un regime terapeutico più semplice.

Quando una persona partecipa alle decisioni terapeutiche, tende ad essere più disposta a collaborare. In questo modo, si assume la responsabilità della terapia ed è pertanto più probabile che la rispetti. Assumersi le proprie responsabilità include contribuire al monitoraggio degli effetti positivi e negativi del trattamento ed esporre i propri dubbi ad almeno uno dei propri operatori sanitari. Anche se non viene chiesto esplicitamente, i pazienti devono riferire gli effetti indesiderati o inattesi piuttosto che modificare la dose di un farmaco o sospenderne autonomamente l’assunzione. Quando un paziente ha delle buone motivazioni per non seguire un piano e le espone al proprio medico o a un altro operatore sanitario, di solito questi può apportare le dovute modifiche. Si consiglia di tenere un elenco aggiornato di tutti i farmaci in uso e di portarlo a qualsiasi appuntamento sanitario.

Anche ritenere che il proprio professionista sanitario sia davvero coinvolto fa sì che i pazienti aderiscano al piano di trattamento. Le persone che ricevono spiegazioni da un medico davvero interessato sono più soddisfatte dell’assistenza ricevuta e gradiscono maggiormente il proprio medico. Quanto più i pazienti gradiscono il proprio medico, tanto maggiore è la probabilità che aderiscano alla terapia.

Può essere utile acquistare i farmaci sempre nella stessa farmacia; i farmacisti documentano infatti elettronicamente i farmaci ritirati dai pazienti e possono monitorare eventuali duplicazioni e interazioni farmacologiche. I soggetti che assumono farmaci su prescrizione devono informare il proprio farmacista in merito ai prodotti da banco e agli integratori alimentari (come le erbe medicinali) assunti. Inoltre, possono chiedere al farmacista cosa aspettarsi dal farmaco, come assumerlo correttamente e quali farmaci interagiscono tra loro.

Esistono gruppi di supporto per persone che soffrono di particolari malattie. Questi gruppi spesso evidenziano l’importanza dell’osservanza del piano terapeutico e forniscono indicazioni utili nella gestione della patologia. È possibile ottenere i nomi e i recapiti telefonici dei gruppi di supporto presso ospedali e istituti locali.

Alcuni ausili per la memoria possono ricordare di assumere i farmaci. Per esempio, si possono lasciare promemoria in diversi punti dell’abitazione oppure si può associare l’assunzione a una specifica attività quotidiana, come lavarsi i denti. Anche un allarme sull’orologio da polso può essere utilizzato come promemoria per l’assunzione di un farmaco. Un medico o il paziente stesso possono segnare la dose e l’orario previsto di assunzione del farmaco e il paziente può annotarli su un calendario. Al momento dell’assunzione, il soggetto registra l’avvenuta assunzione.

Il farmacista può fornire contenitori che facilitino l’assunzione del farmaco come prescritto. Le dosi giornaliere per un mese sono racchiuse in un blister su cui sono indicati i giorni della settimana, in modo da poter risalire alle dosi assunte contando gli spazi vuoti. Su ogni contenitore si possono applicare tappi o etichette dello stesso colore delle compresse o delle capsule, per facilitare l’associazione tra farmaco e istruzioni sul contenitore. Inoltre, è possibile utilizzare portapillole con compartimenti corrispondenti a ogni giorno della settimana e/o a diversi orari del giorno (vedere Errori nell’assunzione dei farmaci). Il paziente o l’assistente sanitario riempie i vari compartimenti a cadenza regolare, per esempio, all’inizio di ogni settimana. Osservando la scatola, si può stabilire se le pillole sono state assunte.

Sono anche disponibili contenitori con coperchio computerizzato. Questi coperchi indicano, con segnali acustici o luminosi, l’orario di assunzione e possono registrare quante volte al giorno viene aperto il contenitore e quante ore sono trascorse dall’ultima apertura. Un’altra alternativa è data dal cercapersone (disponibile su richiesta presso le compagnie di telecomunicazione).