Cura della cute e della parte residua dell’arto

DiJan J. Stokosa, CP, American Prosthetics Institute, Ltd
Revisionato/Rivisto mar 2024
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    La cute che entra in contatto con l’invasatura della protesi deve essere curata e controllata attentamente per prevenire la comparsa di piaghe cutanee e di infezioni cutanee. Per piaghe cutanee s’intende la comparsa di vescicole o ulcere sulla cute danneggiata. Il dolore è il primo segno di un problema. Quando inizia ad avvertire una sensazione sgradevole, il soggetto deve rimuovere la protesi e ispezionare la cute.

    I problemi cutanei possono essere gravi e vanno valutati e trattati, se necessario, da un professionista sanitario in collaborazione con il protesista (un esperto che progetta, adatta, costruisce e regola le protesi). Data la capacità dei soggetti di familiarizzare con i problemi ricorrenti, possono essere in grado di identificare quali problemi sono minori e gestirli da soli. Tuttavia, qualsiasi problema insolito, persistente, doloroso o preoccupante deve essere valutato da un professionista sanitario.

    (Vedere anche Panoramica sulle protesi articolari).

    Fattori di rischio di problemi cutanei

    Anche i disturbi che riducono la circolazione sanguigna negli arti inferiori (come arteriopatia periferica o diabete) e mettono i soggetti a rischio di amputazione aumentano il rischio di piaghe cutanee e infezioni dopo l’amputazione.

    Alcuni disturbi (come il diabete) e altri (come i disturbi neurologici) compromettono la capacità di sentire il dolore e altre sensazioni. I soggetti che avvertono tali disturbi possono non sentire disagio o dolore quando la pelle si lacera o sviluppa un’infezione, non notando pertanto questi problemi. Questi soggetti devono rimuovere la protesi più volte al giorno per controllare l’arrossamento della pelle e altri segni di lacerazione o infezione. Altri soggetti devono verificare la presenza di questi segni almeno una volta al giorno.

    I problemi cutanei sono più probabili quando il moncone presenta alcune caratteristiche, fra cui l’eccesso di tessuto all’estremità dell’osso, lassità cutanea, cute ustionata, innesti cutanei, cicatrici spesse o profonde, e bozzi o punte acute sull’estremità dell’osso.

    Se l’invasatura protesica si adatta in modo ottimale, i problemi cutanei sono minimi. Tuttavia, anche con una buona calzata, le normali variazioni dell’arto come l’atrofia muscolare e le differenze quotidiane del volume di liquido possono alterare il rapporto arto residuo/invasatura e aumentare il rischio di problemi. Se la parte superiore dell’invasatura è troppo stretta, la circolazione è ostacolata e l’arto può gonfiarsi, il che aumenta la pressione sul moncone distale e rischia di causare problemi cutanei più profondi. Se l’invasatura è troppo lenta, verrà applicata una pressione eccessiva sull’estremità dell’arto e sulle prominenze ossee, causando problemi cutanei.

    Piaghe cutanee

    La lesione cutanea solitamente si verifica in caso di pressione e/o frizione sulla cute, soprattutto quando la pressione viene applicata verso l’alto e verso il basso o lateralmente sulla superficie cutanea. Il rischio è maggiore quando la cute è bagnata o umida (ad esempio a causa del sudore).

    I primi segni di lesione cutanea sono l’arrossamento e una sensazione di bruciore, che possono essere seguiti da dolore, gonfiore, vesciche e ulcerazioni. Se si continua a indossare la protesi, i danni cutanei possono peggiorare e possono causare un’infezione cutanea.

    Sebbene non sia possibile prevenire tutte le lesioni cutanee, esistono diverse misure per aiutare a prevenirle o ritardarle:

    • Praticare una buona igiene dell’arto residuo: una buona igiene prevede di lavare l’arto residuo con un detergente delicato e sciacquarlo accuratamente 2 volte al giorno (più spesso nei soggetti che sudano più del normale); il protesista può fornire prodotti antitraspiranti ideati appositamente per i portatori di protesi

    • Mantenimento della calzata dell’interfaccia e dell’invasatura

    • Mantenere un peso corporeo stabile: questo è il modo migliore per accertarsi che la protesi continui a calzare bene; anche piccole variazioni ponderali possono infatti influire

    • Seguire una dieta sana e bere regolarmente acqua durante il giorno: ciò aiuta a controllare il peso corporeo e a mantenere la cute sana.

    • Monitoraggio e controllo della glicemia (per soggetti con diabete)

    • Assicurarsi che la protesi sia allineata in modo ottimale (per i soggetti con protesi d’arto inferiore)

    Quando un soggetto osserva segni di una lesione cutanea, deve immediatamente consultare il suo protesista e, se necessario, far regolare la protesi. Se possibile, occorre evitare di indossare la protesi fino a che non può essere regolata. Se la protesi non è la causa o se la sua regolazione non corregge il problema, sarà necessario che il medico visiti il soggetto.

    Infezione cutanea

    Sulla cute normale, asciutta e intatta, i batteri e funghi si mantengono in equilibrio. Tuttavia, l’interfaccia (costituita generalmente da uno strato di gel o di plastica) appoggiata sulla cute del moncone crea un ambiente caldo-umido che favorisce la crescita di batteri e funghi e lo sviluppo di infezioni. Anche la cute umida tende a lacerarsi, creando un facile varco nell’organismo per i batteri. In tal modo, può diffondersi un’infezione.

    I segni di infezione comprendono dolorabilità, arrossamento, ulcere e secrezione di pus. Un cattivo odore può indicare la presenza d’infezione o di scarsa igiene. Se una lieve infezione batterica progredisce a cellulite o produce un ascesso, il soggetto può presentare febbre e malessere.

    Qualsiasi segno di infezione deve essere valutato da un medico. I seguenti sintomi richiedono una valutazione immediata per impedire che l’infezione costituisca un pericolo per la vita:

    • Il moncone è freddo al tatto (indicando una diminuzione della circolazione).

    • L’area interessata è arrossata e dolente.

    • L’area interessata ha un cattivo odore.

    • Si nota un gonfiore dei linfonodi all’inguine e sotto le ascelle.

    • È presente pus o una secrezione densa.

    • La pelle diventa grigiastra e molle o nera (questi due aspetti possono indicare una cancrena).

    Il trattamento di un’infezione batterica in genere prevede la pulizia locale e l’uso di antibiotici topici. Talvolta è necessaria la rimozione di cute morta, la somministrazione di antibiotici orali o entrambi. In genere, la protesi non deve essere indossata fino a risoluzione dell’infezione cutanea.

    Le infezioni micotiche vanno trattate con una pomata antimicotica da banco.

    Le misure per prevenire le piaghe cutanee aiutano anche a prevenire le infezioni.

    Altri problemi cutanei

    I peli incarniti e l’infezione del follicolo pilifero (follicolite), pur non essendo pericolosi, possono causare dolore o disagio. Non radere i peli sul moncone può aiutare a prevenire questi problemi.

    La comparsa di papule ruvide e irregolari, solitamente in fondo al moncone, generalmente deriva da una calzata non ottimale dell’invasatura. Se non trattato, questo disturbo, chiamato iperplasia verrucosa, può comportare una grave infezione. Se compaiono protuberanze simili a verruche, il soggetto deve immediatamente consultare il proprio protesista per farsi regolare l’invasatura della protesi. Se questo non corregge il problema nel giro di 2-4 settimane, il soggetto deve rivolgersi al medico. La rimozione della protesi per una settimana e la regolazione della calzata dell’invasatura solitamente corregge il problema nel giro di 2-4 settimane.