Cancro della mammella: quando iniziare a eseguire lo screening mammografico?

Gli esperti sono alquanto in disaccordo sul momento in cui iniziare lo screening regolare con la mammografia. Poiché lo screening consente di identificare il tumore e questo può essere fatale, si ritiene che vada iniziato presto (all’età di 40 anni) piuttosto che più avanti (all’età di 50 anni). Tuttavia, lo screening presenta alcuni svantaggi e i vantaggi per le donne più giovani non sono altrettanto chiari quanto quelli per le più anziane.

Di seguito sono elencati alcuni motivi di controversia:

  • lo screening, in particolare nelle donne più giovani, individua anomalie che possono non essere maligne e che spesso conducono alla biopsia per determinarne la natura. Pertanto, lo screening dà adito a molte più biopsie mammarie, talvolta causando nelle donne ansia e spese non necessarie, oltre alla possibilità di creare tessuto cicatriziale nelle mammelle.

  • Alcuni carcinomi mammari, come i tumori in situ (tumori che non si sono diffusi), non sono letali. Alcuni crescono lentamente e non costituirebbero causa di morte nell’arco della vita della donna. Al contrario altri cancri della mammella continuano a crescere invadendo gli altri tessuti, ma non è chiaro quanti dei carcinomi individuati allo screening sarebbero fatali. Ciò nonostante, tutti i tumori vengono trattati, dal momento che attualmente il personale medico non ha sufficienti evidenze per stabilire quali tumori vadano trattati e quali no.

  • La mammografia è meno precisa nelle donne più giovani, pertanto allo screening alcune forme di tumori potrebbero sfuggire, perfino quelli fatali. La mammografia è più accurata nelle donne di età superiore ai 50 anni, in parte perché, con l’invecchiamento, il tessuto fibroghiandolare (composto da tessuto connettivo fibroso e ghiandole) presente nelle mammelle tende a essere sostituito da tessuto adiposo. Le anomalie in prossimità di tessuto adiposo sono più facili da individuare con una mammografia.

  • Per salvare una vita è necessario sottoporre a screening molte donne. La percentuale si riduce con l’aumentare dell’età. Per le donne sopra i 50 anni, lo screening salva delle vite ed è raccomandato.