Carenza di ferro

DiLarry E. Johnson, MD, PhD, University of Arkansas for Medical Sciences
Revisionato/Rivisto lug 2023
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La carenza di ferro è una causa comune di anemia, una condizione in cui il numero di globuli rossi è basso.

  • La carenza di ferro, di solito, è dovuta a perdita di sangue negli adulti (compreso il sanguinamento mestruale), mentre nei bambini e nelle donne in gravidanza può essere dovuta a una dieta inadeguata

  • e può evolvere in anemia, che determina pallore, debolezza e stanchezza.

  • Il medico basa la diagnosi sui sintomi e sui risultati degli esami del sangue,

  • e cerca di identificare l’origine del sanguinamento che, se identificata, viene curata.

  • Spesso, sono necessari integratori di ferro, generalmente assunti per via orale.

(Vedere anche Panoramica sui minerali.)

La carenza di ferro è una delle carenze di minerali più comuni al mondo e causa anemia in uomini, donne e bambini.

Gran parte del ferro contenuto nell’organismo si trova nell’emoglobina. L’emoglobina è il componente dei globuli rossi che consente di trasportare l’ossigeno ai tessuti dell’organismo. Inoltre, il ferro è un componente importante delle cellule muscolari ed è necessario per la formazione di molti enzimi dell’organismo.

L’organismo ricicla il ferro: quando i globuli rossi muoiono, il ferro in essi contenuto torna al midollo osseo che lo utilizza per produrre nuovi globuli rossi. Ogni giorno viene persa una piccola quantità di ferro, principalmente a causa dello sfaldamento della mucosa intestinale; questa quantità viene in genere rimpiazzata da 1-2 milligrammi di ferro assorbiti quotidianamente con il cibo. Le donne perdono una quantità maggiore di ferro con il ciclo mestruale e a volte la quantità persa non viene completamente sostituita dal ferro assorbito con il cibo.

Il cibo contiene due tipi di ferro.

  • Ferro eme: i prodotti di origine animale contengono ferro eme. Viene assorbito molto meglio rispetto al ferro non eme.

  • Ferro non eme: la maggior parte degli alimenti e degli integratori di ferro contiene ferro non eme, che rappresenta più dell’85% del ferro contenuto nella dieta media. Tuttavia, l’organismo assorbe meno del 20% del ferro non eme ingerito. Il ferro non eme viene assorbito meglio se consumato insieme a proteine animali e alla vitamina C.

Cause della carenza di ferro

Negli adulti, la carenza di ferro è dovuta nella maggior parte dei casi a

  • perdita di sangue

Nelle donne in pre-menopausa, il sanguinamento mestruale mensile può essere causa di tale carenza. Negli uomini e nelle donne in post-menopausa la carenza di ferro in genere indica un sanguinamento, spesso nell’apparato digerente, dovuto, ad esempio, a ulcera emorragica o polipi del colon. Il sanguinamento cronico dovuto al tumore del colon è una causa grave di carenza di ferro nei soggetti di mezza età e negli anziani.

Anche i disturbi che interferiscono con l’assorbimento intestinale (disturbo da malassorbimento), come la celiachia, possono causare carenza di ferro. Negli adulti, la carenza di ferro può essere il primo segno di celiachia.

La carenza di ferro può dipendere da una dieta inadeguata, specie nei neonati e nei bambini piccoli, che necessitano di quantità maggiori di ferro durante la fase della crescita. Le adolescenti che non assumono carne rischiano di sviluppare carenza di ferro, dal momento che si trovano in fase di crescita e hanno il menarca.

Le donne in gravidanza sono a rischio di sviluppare questa carenza, poiché la crescita del feto richiede grandi quantità di ferro.

La carenza di ferro e l’anemia da carenza di ferro sono comuni tra gli atleti corridori agonisti e tra i triatleti. I soggetti in emodialisi per insufficienza renale vengono sistematicamente controllati per la carenza di ferro e possono necessitare della somministrazione di ferro in vena (per via endovenosa).

Sintomi della carenza di ferro

Quando le riserve di ferro dell’organismo si esauriscono, si sviluppa l’anemia da carenza di ferro. L’anemia causa pallore, debolezza e affaticamento. Di solito, i soggetti non si accorgono del proprio pallore perché si manifesta lentamente. Le capacità di concentrazione e di apprendimento possono ridursi. Nelle forme gravi, l’anemia può causare respiro affannoso, vertigini e frequenza cardiaca accelerata. Talvolta, l’anemia grave può causare o peggiorare il dolore toracico (angina) e l’insufficienza cardiaca. Il ciclo mestruale può interrompersi.

Oltre all’anemia, la carenza di ferro può causare picacismo (un desiderio irrefrenabile di ingerire sostanze non commestibili come il ghiaccio, la terra o l’amido puro), unghie a cucchiaio (una deformità nella quale le unghie delle dita sono sottili e concave) e la sindrome delle gambe senza riposo (un irresistibile bisogno di muovere le gambe quando si è in posizione seduta o distesa).

Raramente, la carenza di ferro può causare la crescita di una sottile membrana che attraversa parte dell’esofago, con conseguente difficoltà di deglutizione.

Diagnosi della carenza di ferro

  • Esami del sangue

  • Talvolta, esame del midollo osseo

La diagnosi della carenza di ferro si basa sui sintomi e sui risultati degli esami del sangue. I risultati comprendono bassi livelli di emoglobina (che contiene ferro), ematocrito basso (la percentuale del volume del sangue costituito dai globuli rossi) e un basso numero di globuli rossi. Tali risultati indicano anemia. Tuttavia, sono necessarie maggiori informazioni per distinguere un’anemia da carenza di ferro da altre cause di anemia, che vengono trattate in modo molto diverso. Nell’anemia da carenza di ferro, i globuli rossi sono insolitamente piccoli.

Gli esami di laboratorio possono includere anche la misurazione di:

  • Transferrina: la transferrina è la proteina che trasporta il ferro nel sangue quando i globuli rossi ne sono carenti. Se la percentuale di ferro nella transferrina è inferiore al 10%, è probabile che sia presente una carenza di ferro.

  • Ferritina: la ferritina è una proteina che immagazzina il ferro. Se il livello di ferritina è basso, viene confermata la carenza di ferro.

Tuttavia, la presenza di infiammazione, infezioni, tumori o danno epatico fanno rilevare livelli di ferritina normali o elevati anche in presenza di carenza di ferro.

Talvolta, ai fini diagnostici è necessario eseguire un esame del midollo osseo. Viene prelevato mediante un ago un campione di cellule di midollo osseo, in genere dall’osso del bacino, e lo si esamina al microscopio per valutarne il contenuto di ferro.

Trattamento della carenza di ferro

  • Controllo del sanguinamento

  • Integratori di ferro per via orale

  • Di rado, il ferro viene somministrato tramite iniezione

Dato che la causa più frequente di carenza di ferro nell’adulto è rappresentata dal sanguinamento eccessivo, il medico deve per prima cosa ricercare la sede del sanguinamento. Se la causa risiede in flussi mestruali eccessivi, per controllarli possono essere necessari farmaci, come i contraccettivi orali (pillola anticoncezionale). Può essere necessario ricorrere a un intervento chirurgico per trattare ulcere emorragiche o per rimuovere i polipi del colon. Se l’anemia è grave può essere necessaria una trasfusione di sangue.

La normale assunzione di ferro con la dieta può non essere sufficiente a rimpiazzare il ferro perso (dato che, in genere, in una dieta normale viene assorbito meno del 20% del ferro). Di conseguenza, la maggior parte dei soggetti con carenza di ferro deve assumere integratori per via orale, di solito una o due volte al giorno. Il ferro viene assorbito meglio a stomaco vuoto, 30 minuti prima dei pasti o 2 ore dopo i pasti, specie se il pasto comprende alimenti che ne riducono l’assorbimento, come le fibre vegetali, gli alimenti che contengono fitati (compresi il pane integrale, la crusca, i fagioli, la soia e le noci), il caffè e il tè. Tuttavia, l’assunzione di integratori di ferro a stomaco vuoto può causare indigestione e stipsi. Per questo alcune persone devono assumere gli integratori durante i pasti. Gli antiacidi e gli integratori di calcio possono altresì ridurre l’assorbimento di ferro. L’assunzione di vitamina C sotto forma di succhi o integratori aumenta l’assorbimento di ferro, così come mangiare piccole quantità di carne, che contiene la forma di ferro meglio assorbibile (ferro eme). L’uso degli integratori di ferro può rendere le feci nere, un effetto collaterale innocuo.

Di rado, il ferro viene somministrato per iniezione. Le iniezioni sono necessarie per i soggetti che non tollerano le compresse o per quei pochi soggetti che non assorbono ferro a sufficienza nell’apparato digerente.

In genere occorrono da diverse settimane a 2 mesi circa per correggere l’anemia da carenza di ferro, anche se il sanguinamento si è arrestato. Una volta corretta l’anemia, deve essere somministrato un integratore di ferro per 6 mesi per ricostituire le riserve corporee. In genere, si effettuano periodicamente esami del sangue per valutare se il soggetto assume una quantità di ferro sufficiente e se il sanguinamento continua.

Le donne che non hanno mestruazioni e gli uomini non devono assumere integratori di ferro o multivitaminici contenenti ferro senza precise istruzioni mediche. L’assunzione di tali integratori può rendere difficile la diagnosi di sanguinamenti intestinali. Questi possono essere causati da gravi patologie, fra cui il cancro del colon.

Dato che un feto in crescita necessita di ferro, alla maggior parte delle donne in gravidanza si raccomanda l’assunzione di integratori di ferro. La maggior parte dei bambini, specie quelli prematuri o con basso peso alla nascita, necessita di integratori di ferro. Viene somministrato nel latte artificiale arricchito con ferro o, nei bambini allattati al seno, come integratore liquido a parte.